Naufraga un altro barcone di migranti sulle coste libiche, si temono 90 morti
Dei tre superstiti finora accertati due si sono salvati tornando a riva a nuoto
Si teme che siano almeno novanta i migranti che hanno perso la vita a causa di un naufragio avvenuto al largo della costa della Libia, dove è affondata l'imbarcazione sulla quale viaggiavano. Lo denuncia l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che parla di soli tre superstiti. Secondo le testimonianze dei superstiti raccolte da Oim la maggioranza dei naufraghi sarebbe di nazionalità pakistana.
I superstiti accertati per il momento sarebbero tre. Due di questi sono arrivati a riva a nuoto, mentre un altro sarebbe stato recuperato da un peschereccio. Per quanto riguarda le vittime invece "dieci corpi sono stati trascinati a riva sulle coste libiche'', racconta la portavoce dell'Oim Olivia Headon. Si tratta di ''due cittadini libici e otto pakistani''.
Secondo quanto riporta l'Oim in una nota, sta aumentando il numero dei cittadini pakistani che tenta la pericolosa traversata dalla Libia all'Italia. L'Organizzazione stima che nel 2017 i cittadini di questo Paese arrivati in Italia attraverso la Libia sono stati almeno 3138. Dall'inizio dell'anno gli ingressi di pachistani sarebbero invece gia' stati 240, a fronte degli appena nove dello stesso periodo del 2017.
"Ogni vita perduta in mare è una di troppo ed è per questo che continuiamo la nostra azione lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, per condurre delle missioni di ricerca e soccorso in mare e lottare contro i trafficanti e le reti che mettono queste persone in pericolo. Continueremo questa azione dove le nostri navi possono operare". Lo ha detto la portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri Catherine Ray, durante un incontro con la stampa a Bruxelles, dopo aver appreso le notizie sul naufragio avvenuto stamani al largo delle coste libiche.
Di pochi giorni fa il salvataggio di 86 migranti, tra cui nove bambini, che erano a bordo di un gommone "16 miglia a nord della zona di Abu Kammash", al confine con la Tunisia.