Naufragio al largo della Libia. Stanchi, disperati, migranti nuotano per la salvezza
Attendono aiuto i migranti in mare dopo l'ennesimo naufragio al largo della Libia. Intanto la Polizia di Stato ha arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di omicidio plurimo aggravato cinque cittadini stranieri, due algerini, due libici e un tunisino, sbarcati sabato nel porto di Palermo, dalla nave militare irlandese 'Le Niamh', unitamente ad altri 362 migranti. A bordo della nave anche ventisei salme, tra cui quelle di tre bambini. I cinque, responsabili, in concorso con altri soggetti rimasti ignoti, di appartenere ad un'organizzazione criminale operante in Libia, dedita a favorire l'illegale ingresso di stranieri nel territorio italiano, si sarebbero posti alla guida di un'imbarcazione in viaggio tra la Libia e l'Italia, con a bordo circa 650 cittadini extracomunitari, conducendo il natante nelle acque del Mar Mediterraneo.
Gli arrestati avrebbero cagionato la morte accertata di 26 migranti e quella presunta di circa 200, che, a dire dei testimoni, sarebbero rimasti rinchiusi all'interno dell'imbarcazione capovoltasi. I viaggi, secondo quanto riferito, sarebbero costati ai migranti da un minimo di 1200,00 dollari ad un massimo di 1800,00 dollari a persona: il prezzo del viaggio, poi, aumenterebbe in considerazione delle condizioni di sicurezza garantite per la traversata: ad esempio, quelle più vicine alla postazione di comando avrebbero un costo superiore; addirittura, per potere avere la disponibilità di un giubbotto di salvataggio si pagherebbe una cifra a parte (dai 35 ai 70 dinari libici).