New York Times, Donald Trump e Kim Jong-un potrebbero dichiarare la fine della guerra di Corea
Il vertice si terrà il 27 e 28 febbraio a Hanoi
Nel corso del vertice ad Hanoi, in Vietnam, previsto per il 27 e 28 febbraio, Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un potrebbero concordare una dichiarazione politica comune che proclama la fine della guerra coreana del 1950-1953. Lo scrive il New York Times. "Questa possibilità è aperta", ha detto Kim Eui-kyeom, portavoce del presidente sudcoreano Moon Jae-in. "Non sappiamo ancora quale formato assumerà la dichiarazione della fine della guerra ma c'è un'ampia possibilità di un accordo tra i due Paesi", ha aggiunto precisando che la dichiarazione di fine guerra non corrisponde a un trattato di pace, che la Casa Blu vede possibile, all'ultimo stadio del processo di denuclearizzazione di Pyongyang, e solo dopo che saranno incluse garanzie di sicurezza riconosciute da più Paesi.
Il presidente Moon considera la formalizzazione dell'accordo di pace come un passo di fondamentale importanza per costruire la fiducia tra Corea del Nord e Stati Uniti che sono rimasti "tecnicamente" in guerra dalla tregua del 1953 tra le due Coree. Washington ha ancora 28.500 soldati in Corea del Sud per impedire qualsiasi focolaio di conflitto.
L'annuncio della fine della guerra coreana, mai arrivato formalmente dopo il conflitto degli anni '50, era già stato dato nella dichiarazione congiunta da presidente sud-coreano, Moon Jae-in, e dal leader nord-coreano, Kim Jong-un, al termine del vertice intercoreano dell'aprile 2018. "Non ripeteremo gli errori del passato", dichiarò Kim Jong-un, dicendosi pronto a "lavorare per gli interessi dei due popoli". I due paesi si erano poi impegnati a trasformare entro il 2018 l'armistizio siglato nel 1953 in un vero e proprio trattato di pace.
Trump twitta prima del vertice
"Con una completa denuclearizzazione, la Corea del Nord diventerà rapidamente una potenza economica. Senza, invece, è destinata a rimanere "più o meno la stessa. Il presidente Kim prenderà una decisione saggia". Sono le parole di Donald Trump alla vigilia della partenza per Hanoi. "E' divertente vedere persone, che hanno fallito per anni senza ottenere nulla, dirmi come negoziare con la Corea del Nord. Grazie lo stesso!", twitta Trump.
I bodyguard di Kim Jong-un già schierati a Hanoi
Il leader nordcoreano deve ancora arrivare in Vietnam, ma a Hanoi sono già presenti circa cento guardie del corpo di Kim Jong-un. Gli uomini della sicurezza di Kim sono arrivati ieri a bordo di un aereo della compagnia di bandiera nord-coreana, la Air Koryo, per mettere a punto i dettagli della sicurezza personale del loro leader.
I bodyguard hanno attirato l'attenzione per la prima volta lo scorso aprile, proprio durante il primo vertice intercoreano, mentre accompagnavano, correndo in formazione a V, l'auto con a bordo Kim Jong-un. Poche settimane più tardi sono comparsi a Singapore, in occasione del primo summit tra Kim e Trump.
Il treno blindato su cui viaggia Kim Jong-un, e che ora si muove nella Cina interna, è atteso alla stazione di Dong Dang, al confine con la Cina, nella mattina di domani: da lì il giovane leader nordcoreano, che non prende l'aereo, potrebbe spostarsi a Hanoi in auto per motivi di sicurezza. Intanto, pare che alcuni commenti sulla lentezza del treno degli utenti di Weibo, il Twitter cinese, non siano stati apprezzati dalla censura che li ha prontamente rimossi.