NordCorea, il mistero si infittisce. Morte le due donne sospettate di aver ucciso Kim Jong-nam
Sarebbero state trovate morte le due donne sospettate di aver ucciso ieri in Malaysia Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un
Una spy story. Così i media internazionali hanno bollato la vicenda del misterioso omicidio di Kim Jong-nam, fratello per parte di padre del leader della Corea del Nord, il dittatore Kim Jong-un. A cominciare dall'arma del delitto, degna di un film di 007: aghi avvelenati, forse sparati con una penna. Come nel 2012 quando un ex membro delle forze speciali nordcoreane cercò di uccidere l’attivista nordcoreano Park Sang-hak con una pistola che sparava proiettili al veleno e una penna che nascondeva un ago con una punta avvelenata. Al mistero si aggiunge altro mistero. Sembra che le due donne sospettate dell'omicidio siano state trovate morte. Non si sa se per mano di un altro agente o se si siano tolte la vita. Già in passato agenti speciali della Corea del Nord hanno tentato di uccidersi dopo le loro missioni. Come Kim Hyun Hee, l'ex spia terrorista condannata per l'attentato ad un aereo delle Korean Airlines nel 1987 sotto la direzione del regime nordcoreano che fece 115 morti, che tentò di suicidarsi senza riuscirci.
Una telecamera del circuito chiuso di sorveglianza dell'aeroporto di Kuala Lumpur ha catturato l'immagine distinta di una delle due donne, ritenute spie inviate dalla Nord Corea. Il fermo-immagine è stato diffuso dallo Straits Times. Dalla foto si può vedere che la presunta killer è una donna dai tratti asiatici con una maglietta con la scritta "LOL" e una gonna blu. Nella mano destra impugna una piccola borsetta a tracolla. Una terza donna, proveniente dalla Birmania, sarebbe stata arrestata al Terminal 2 dell'aeroporto.
Nel frattempo, arrivano le prime dichiarazioni. Il primo ministro e presidente facente funzioni della Corea del Sud, Hwang Kyo-ahn, nel corso di un vertice di emergenza convocata dall'esecutivo sul caso ha parlato di "omicidio brutale e disumano" e ha annunciato una collaborazione con il governo malese.
Kim Jong-nam era il "fratellastro" di Kim Jong-un. Figlio del Grande leader della patria Kim Jong-il e del suo primo amore, l'attrice Song Hye-rim, mai sposata e morta nel 2002 a Mosca in anonimato, era la "pecora nera" della famiglia. Aveva perso la fiducia del padre, pare, dopo aver tentato di entrare illegalmente in Giappone nel 2001 per andare a Disneyland. Appassionato di computer, poliglotta, il piccolo "generale" (lo era già 24 anni), era anche un latin lover, amante della bella vita, delle griffe e del lusso. Sembra che dopo la morte del padre, avesse sperato di essere chiamato dal fratello minore per contribuire alla guida del Paese. Fu ignorato e da lì crebbe il risentimento manifestato in interviste non proprio in linea con il governo di Pyongyang. E anche la paura di essere "fatto fuori", soprattutto dopo la morte, anch'essa misteriosa, del suo tutore, lo zio Jang Song-thaek. Un tempo, numero due del giovane dittatore, Jang Song-thaek era stato giustiziato dopo essere stato accusato di orchestrare un 'golpe' contro Kim Jong-un. La stessa sorte sarebbe toccata alla sua famiglia e a tutti gli uomini a lui fedeli.