Al via l'unità mobile per i migranti respinti dagli hotspot
Un progetto di accoglienza, consulenza legale, distribuzione di kit di prima necessità. L'iniziativa, nell'ambito del progetto Open Europe, è promossa da Oxfam Italia insieme alla Diaconia Valdese e all'associazione Borderline Sicilia
Un ragazzino di 11 anni e altri minori non accompagnati, trattenuti nell'hotspot di Pozzallo da oltre 2 mesi: a documentarlo è stata, alla sua prima uscita, l'unità mobile che offre assistenza legale, informazione e supporto ai migranti respinti dagli hotspot, e per questo esclusi dal sistema di accoglienza per richiedenti asilo.
L'iniziativa, nell'ambito del progetto Open Europe, è promossa da Oxfam Italia insieme alla Diaconia Valdese e all'associazione Borderline Sicilia. L'obiettivo: "garantire i diritti dei migranti che sono stati violati durante le procedure di identificazione e registrazione successive agli sbarchi".
A loro, il team mobile costituito da un operatore socio-legale e da un mediatore linguistico-culturale offre assistenza per presentare ricorso contro eventuali decreti di respingimento e per fornire supporto per l'eventuale richiesta di protezione internazionale. Il team mobile fornisce inoltre informazioni sui diritti e sulle strutture di accoglienza, oltre ad un sostegno materiale attraverso la distribuzione di kit igienico-sanitari differenziati per gli uomini e per le donne, di abiti, calzature, indumenti intimi, cibo confezionato, acqua, schede telefoniche locali e internazionali.
Ai soggetti più deboli - minori non accompagnati, donne che viaggiano sole o in stato di gravidanza, malati o portatori di handicap - vengono infine offerti servizi di accoglienza e inclusione in strutture dedicate.