Padre Dall'Oglio, a due anni dal rapimento
Sono trascorsi due anni dal rapimento di Paolo Dall'Oglio, il padre gesuita profondamente impegnato nel dialogo interreligioso, il cui attivismo nei mesi della rivolta gli ha causato l'ostracismo del governo di Assad, che minacciò la sua espulsione durante la repressione dei moti di protesta cominciati in forma non violenta il 15 marzo 2011.
Espulso per il suo impegno umanitario nel 2012, si è è trasferito a Sulaymanya, nel Kurdistan iracheno, animando la nuova fondazione monastica di Deir Maryam el Adhra. E` rientrato due volte in Siria, per motivi umanitari. Prima cercando di raggiungere le rive dell`Oronte, per raccogliersi in preghiera sulle fosse comuni. Poi recandosi, alla fine del luglio 2013, a Raqqa, nel nord del paese. Lì è stato sequestrato, si è detto da formazioni jihadiste, il 29 luglio e da allora di lui non si hanno più notizie. Per il suo rilascio e la sua salvezza si sono pronunciati Papa Francesco e nei giorni scorsi il presidente Mattarella.