Pechino in stato di emergenza: livello allerta Covid da 3 a 2, test a tappeto, città (quasi) chiusa
Pechino ha innalzato il livello di emergenza COVID-19 dal livello III al livello II, il secondo più alto del sistema a quattro livelli. Le autorità di sicurezza della città hanno annunciato ulteriori e più rigide restrizioni di movimento da e per Pechino per contenere il nuovo focolaio di COVID-19 originatosi in un importante mercato all'ingrosso nella capitale cinese
Il Centro di Pechino per la prevenzione e il controllo delle malattie ha riportato 158 casi COVID-19 trasmessi a livello nazionale dall'11 al 17 giugno, la maggior parte dei quali sono collegati al mercato all'ingrosso dei prodotti agricoli Xinfadi nel distretto di Fengtai della città, nel frattempo chiuso.
Il capo degli epidemiologi Wu Zunyou riferisce che "l'epidemia di Pechino è sotto controllo". "Quando dico sotto controllo non significa che i casi saranno zero domani o il giorno dopo" ha spiegato. "Il trend persisterà per un certo tempo, ma il numero dei contagi si ridurrà come per il trend che abbiamo visto a gennaio e febbraio".
Città semi-isolata
Non si tratta di un 'lockdown' completo ma poco ci manca. Pan Xuhong, vice capo e portavoce dell'ufficio di pubblica sicurezza della capitale, ha comunicato le nuove misure in una conferenza stampa giovedì mattina. In sintesi ad alcune categorie di persone è fatto divieto di uscire dalla città: i casi conclamati di infezione da coronavirus, le persone che hanno avuto uno stretto contatto con quelle infette, i pazienti asintomatici e quelli con febbre e infine un certo numero di persone collegate al mercato Xinfadi.
"Gli individui che rientrano nelle seguenti tre categorie non possono lasciare Pechino: quelli confermati o sospettati di infezione da coronavirus, i contatti ravvicinati, i pazienti asintomatici e quelli con febbre; le persone che sono state al mercato dei prodotti agricoli della fattoria Xinfadi o che hanno avuto uno stretto contatto con queste persone dal 30 maggio, e quelli delle zone a medio e alto rischio," ha spiegato Pan Xuhong aggiungendo: "Si consiglia agli altri abitanti di Pechino di non lasciare la città se non in caso di necessità. Coloro che devono lasciare la città devono avere un risultato negativo del test dell'acido nucleico preso negli ultimi sette giorni."
Controlli a tappeto sui viaggiatori
Le autorità dei trasporti pubblici di Pechino stanno intensificando le ispezioni sui pendolari che ogni giorno vanno e vengono dalla capitale: Sempre il portavoce dell'ufficio di pubblica sicurezza della città ha annunciato: "Le autorità dell'aviazione civile e ferroviarie introdurranno restrizioni all'acquisto di biglietti per i casi confermati, sospetti, anche asintomatici e i frequentatori del mercato Xinfadi o che hanno avuto stretti contatti con loro dal 30 maggio. Controlleranno la temperatura corporea e verificheranno i risultati del test dei viaggiatori in partenza da Pechino prima di salire a bordo dei loro voli o treni. I viaggiatori che hanno prenotato i biglietti in partenza da Pechino prima delle 24:00 del 16 giugno possono riprogrammare o annullare gratuitamente i loro biglietti. Vengono avviate ispezioni presso i punti di controllo stradali e di sicurezza pubblica per gestire i veicoli in uscita e i viaggiatori provenienti da Pechino e verificare i risultati del test. Sono sospesi i servizi di taxi in uscita e i servizi di ride-hailing, così come i servizi di autobus interprovinciali e i viaggi in autobus a noleggio da Pechino."
Tra le misure annunciate anche il rafforzamento dello scambio di informazioni e controllo con le città e regioni limitrofe per il rintracciamento e la gestione degli individui a rischio di infezione.
Allerta Covid-19 da livello III a II
Pechino ha innalzato il livello di emergenza COVID-19 dal livello III al livello II, il secondo più alto del sistema a quattro livelli. Oltre alle restrizioni di viaggio, sono state adottate una serie di misure per frenare la diffusione del virus, tra cui la gestione chiusa dei quartieri e un ampio screening COVID-19.
Continuano i test a tappeto delle persone che hanno avuto stretti contatti con il mercato Xinfadi e quelle che vivono nei quartieri limitrofi. Secondo quanto riportano le fonti ufficiali il distretto di Fengtai, dove si trova il mercato, ha organizzato un evento di raccolta di tamponi su larga scala mercoledì, durante il quale quasi 1.400 medici hanno testato quasi 80.000 residenti.
"Il nostro personale medico è responsabile dei test, della raccolta dei tamponi, della raccolta dei dati e del lavoro di disinfezione dell'intero sito", ha detto Liu Xinying, vice direttore del Centro Servizi Sanitari della Comunità di Fangzhuang intervistato dalla CCTV.
Screening di massa
I campioni raccolti mercoledì saranno inviati a istituti terzi per avere il più presto possibile i risultati. "La diagnosi rapida ci darà l'opportunità di un trattamento più precoce, che favorisce la guarigione dei pazienti. Contribuirà anche a contenere la diffusione del virus", ha detto Ye Caide, capo del Dipartimento di Riabilitazione della Medicina Tradizionale Cinese del Centro Servizi Sanitari della Comunità di Fangzhuang.
Secondo le informazioni ufficiali del governo, da quando l'11 giugno sono stati segnalati nuovi casi di COVID-19 nel mercato di Xinfadi, il distretto di Fengtai avrebbe raccolto campioni da più di 200.000 residenti. "Penso che sia necessario. Almeno io stesso sarò più sollevato dopo il test e i miei clienti saranno più sicuri", ha detto il proprietario di un ristorante locale Peng Hu sentito sempre dalla tv di Stato di Pechino.
Il lavoro di screening a Pechino in questo momento si concentra su sei gruppi di persone: quelli legati al mercato e ai quartieri dove sono stati riscontrati i casi, i residenti di aree ad alto e medio rischio, i dipendenti di istituti medici, il personale dei servizi pubblici, gli studenti e il personale scolastico, nonché coloro che hanno partecipato in prima linea al lavoro di prevenzione e controllo nelle regioni colpite dalla pandemia.