Referendum alle porte: la Grecia e l'Europa attendono con ansia l'esito del voto
C'è chi se ne sta su di una panchina a pensare al proprio futuro, a cosa ne sarà della Grecia, a come si stava bene prima della crisi e soprattutto a come si è potuti arrivare ad una situazione del genere, con un referendum alle porte per decidere se accettare le proposte dei creditori oppure quelle del governo Tsipras, mettendo in conto un'eventuale uscita del paese dall'eurozona. In un clima di attesa, da Atene a Salonicco, compaiono lungo le strade, sui muri e sulle pubblicità le scritte NAIN (Sì) e OXI (No), ultima occasione per convincere gli elettori indecisi. Ma se le incertezze sono molte, le certezze non fanno certo ben sperare i greci, visto che dai bancomat è possibile prelevare soltanto soldi contati, considerato che la Grecia resta un paese insolvente e che il rating delle banche è sceso a selective default. Solo le urne, convocate per il prossimo 5 luglio, potranno dire da dove si dovrà ripartire.