Russiagate, il giorno di Jeff Sessions davanti alla commissione Intelligence del Senato americano
Il segretario alla Giustizia Usa, Jeff Sessions, nega di aver avuto qualsiasi rapporto improprio con i funzionari russi nel corso della campagna elettorale di Donald Trump e chiunque sostenga che ci sia una sua collusione con Mosca dice "una bugia odiosa e scioccante". Lo ha fatto anche nell'attesa testimonianza di fronte alla Commissione intelligence del Senato, la stessa che ha audito in precedenza l'ex direttore Fbi James Comey
Uno dei punti principali della testimonianza di Sessions davanti alla commissione è un possibile incontro privato con l'ambasciatore russo in America, Sergey Kislyak, durante un evento della campagna elettorale di Donald Trump al Mayflower Hotel di Washington. Il segretario ha negato qualsiasi incontro privato in quell'occasione e allo stesso tempo ha ricordato di non aver mai avuto conversazioni "improprie" con funzionari del governo russo.Inoltre ha anche detto di non aver mai discusso delle elezioni con un esponente del governo russo.
Sessions nega una serie di articoli in cui si sostiene che al Mayflower Hotel di Washington ci sia stato un incontro privato tra a Kislyak, Trump, Sessions e Jared Kushner. E allora per quale motivo Sessions avrebbe deciso di chiamarsi fuori dall'inchiesta sui rapporti acclarati tra l'intelligence russa e alcuni membri della campagna elettorale di Trump? La scelta "non è stata dettata da comportamenti errati ma dalla regolamentazione del dipartimento di Giustizia". Questo perché l'inchiesta coinvolge la campagna elettorale e Sessions è direttamente coinvolto con la campagna elettorale.