Sardegna: un tour tra arazzi e tappeti
Dal centro dell'isola dei nuraghi scaturisce una tradizione antichissima di artigianato tessile, nella quale confluiscono arte e storia, per fondersi e guardare al mondo di oggi
Pensi ai tappeti e immagini un pascià, oppure un raffinato mandarino assiso mollemente tra ricchi broccati, attorniato da una cornice sfarzosa di ricami e sete, di lane dai colori sgargianti, di disegni e forme la cui misteriosa armonia suggestiona e rapisce lo sguardo. Non pensi alla Sardegna, insomma.
Eppure dal centro dell'isola dei nuraghi scaturisce, ancora fiorente, una tradizione antichissima di artigianato tessile, nella quale confluiscono arte e storia, per fondersi e guardare al mondo di oggi, come ha testimoniato la Fiera dell'artigianato artistico della Sardegna, chiusasi a Mogoro (OR) il 2 Settembre.
"Memory wefts", un progetto europeo
Tra le numerose iniziative messe in campo per rivitalizzare questa tradizione e farla conoscere al mondo è nato il progetto "Memory Wefts" (in italiano: "trame della memoria"), finanziato dalla Comunità Europea e dalla Regione Sardegna. Si tratta di una serie di attività focalizzate sull'arte della tessitura tradizionale isolana.
Teatro
Oltre allo spettacolo "Istòs" (telaio, in greco antico) - performance teatrale messa in scena dalla compagnia "Tragodia di Mogoro", con al centro la figura della "strega-fata" sarda, la "janas" - ne è scaturito anche un "trial tour" nell'entroterra dell'isola organizzato con il supporto dell'Associazione CooperAction Onlus di Roma e centrato sulla promozione dell'arte tessile locale.
Mercanti internazionali
Alla scoperta dell'isola e dei suoi tesori sono stati incitati ospiti d'eccezione: alcuni mercanti internazionali provenienti da Amsterdam, Londra e Copenaghen; e le riviste specializzate "Cover Magazine" di Londra e "Carpet!" di Amburgo.
Agli occhi degli esperti globali di trame e orditi l'isola ha potuto mostrare la consueta magia, fatta di luoghi inaspettati e ricchi di tradizioni che dalla notte dei tempi dipanano il filo dei tappeti e degli arazzi sardi lungo una storia vecchia di secoli.
Incontri al femminile
È stato sorprendente trovare ancora al telaio delle donne "senza tempo" come Speranza Ladu, 85 anni, di Sarule; o come Maria Susanna, 87 anni, di Samugheo, che collabora alle attività del laboratorio della figlia Isabella Frongia, scandendo il tempo che passa a suon di battute sul telaio. Tra le suggestioni sospese tra antico e moderno: le magiche carezze che la signora Giovanna Chezza, a Nule, rivolge agli orditi delle sue stuoie come fossero i fili di un'arpa. Lavorano in cooperativa le tessitrici di "Su Trabasciu", a Mogoro, che producono arazzi e tappeti. Infine, ancora a Samugheo, il tour ha incontrato Mariantonia Urru che già da qualche anno si è rivolta al mercato del modern design, rivitalizzando i tratti distintivi della tradizione.
Le maschere
Una vera e propria scossa emozionale: così è stata vissuta, a Mamoiada, la visita al Museo delle Maschere del Mediterraneo, dove trovano spazio laboratori come quello di Ruggero Mameli che, insieme al figlio, realizza le maschere per i "Mamuthones", le tradizionali figure carnevalesche locali, la cui origine storica rimane tuttora incerta.