Steven Sotloff, l'ebreo americano che amava l'Islam
31 anni, ebreo cresciuto in Florida, giornalista free lance, appassionato di basket e di cultura islamica, Steven Sotloff aveva fatto per anni il freelance prima di essere rapito: aveva scritto da Siria, Egitto, Libia, Turchia e Barhain per testate come Time, il Christian Science Monitor, Foreign Affairs e World Affairs Journal. Era stato preso in ostaggio nell'agosto 2013. La guida siriana, rapita con lui, era stata liberata due settimane più tardi. "Era affascinato dal mondo islamico, parlava bene l'arabo. Per questo ora lo minacciano di decapitazione", aveva scritto su Twitter Anne Marlowe, una collega, dopo che Steven era apparso in tuta da prigioniero arancione, minacciato da un jihadista dell'Isis, al termine del video della barbara uccisione dell'altro giornalista americano, James Foley.