Strage di soldati turchi. Ankara riapre i confini: profughi siriani via da Istanbul, sbarchi a Lesbo
La reazione di Erdogan al raid aereo siriano su Idlib che ha ucciso 33 soldati di Ankara secondo cui nessun governo europeo ha accolto la richiesta di sostegno militare: la Turchia non impedirà più ai profughi siriani di raggiungere l'Europa, lo ha detto un alto funzionario turco all'agenzia di stampa Reuters
Sarebbe questa una delle risposte di Ankara alla morte di 33 soldati turchi in un attacco aereo da parte del governo siriano nella regione nord-occidentale di Idlib in Siria. L'attacco ha più che raddoppiato il bilancio di vittime militari turche a febbraio nella regione. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha avvertito che la Turchia potrebbe lanciare un'offensiva su vasta scala per respingere le forze siriane se queste non si ritireranno.
In previsione dell'imminente arrivo di rifugiati dalla regione di Idlib, alla polizia turca, alla guardia costiera e alle forze di sicurezza di frontiera è stato ordinato di non intervenire sui rifugiati che, via terra o via mare, si dirigano verso i confini europei. E' quanto ha dichiarato un funzionario turco a Reuters: "Abbiamo preso la decisione, che ha immediata efficacia, di non impedire ai rifugiati siriani di raggiungere l'Europa via terra o via mare", ha affermato il funzionario che ha chiesto di rimanere anonimo.
Alcuni media turchi hanno diffuso un video di migranti che camminano attraverso i campi con gli zaini in spalla. Reuters non è in grado di confermare la veridicità del filmato. L'agenzia di stampa filo-governativa Demiroren ha riferito che circa 300 migranti, tra cui donne e bambini, stavano camminando verso nord-ovest diretti al confine della Turchia con la Grecia.
Erdogan in passato aveva ripetutamente minacciato di riaprire le porte verso l'Europa ai profughi che si trovano su territorio turco, revocando l'accordo raggiunto dalla Turchia con l'Unione europea nel 2016 e potrebbe coinvolgend i governi occidentali nello stallo dei negoziati tra Ankara e Mosca sul conflitto in corso a Idlib.
Circa un milione di civili sono sfollati vicino al confine turco da dicembre, in seguito all'avanzata delle forze governative siriane, supportate dall'aviazione russa, che hanno conquistato porzioni di territorio sottratte ai ribelli siriani appoggiati dalla Turchia.
Si tratta della peggiore crisi umanitaria in un conflitto che in nove anni ha già prodotto milioni di profughi e ucciso centinaia di migliaia di civili.
Le Nazioni Unite hanno chiesto un cessate il fuoco immediato, ma dopo tre giri di consultazioni tra Ankara e Mosca non si è riusciti a raggiungere un accordo e i combattimenti sono continuati.
La Turchia ha inviato migliaia di soldati e artiglieria pesante a Idlib nelle ultime settimane, ed Erdogan ha avvertito che la Turchia avrebbe respinto le forze del presidente siriano Bashar al-Assad, a meno che non si fossero ritirate dagli avanposti turchi in quel paese.