Chi è Tommy Mair, il presunto killer della deputata laburista Jo Cox: squilibrato o neonazista?
Tommy Mair è l'uomo fermato per l'omicidio della deputata laburista Jo Cox. . Sarebbe stato un "devoto sostenitore" dell'Alleanza nazionale, gruppo che teorizza la creazione di una nazione popolata esclusivamente da bianchi e lo smantellamento del popolo ebraico
La deputata laburista Jo Cox, 41 anni, è stata brutalmente uccisa in strada a Birstall, la sua circoscrizione elettorale nel nord dell'Inghilterra. Poco dopo, la polizia ha arrestato il sospetto killer, un uomo di 52 anni, descritto dai vicini come un solitario e identificato dai media come Thomas Mair. Il movente dell'omicidio non è ancora noto, ma secondo i media l'assassino avrebbe urlato "Britain first" - Prima la Gran Bretagna - alla donna, filoeuropeista, che non aveva mai smesso di elogiare la diversità e aveva sposato la causa dei rifugiati siriani.
Britain First
'Britain First' non è solo no slogan in onore di una nazione che si pretende diversa e superiore alle altre. È anche un movimento politico di estrema destra, nato da una scissione dagli ultranazionalisti del Bnp per iniziativa di Paul Golding, vecchio militante unionista protestante dell'Ulster. Jayda Fransen, numero due del movimento, si è dissociata subito e ha detto anzi di essere "estremamente scioccata" per quanto accaduto alla Cox. Gli esponenti di Britain First si oppongono all'Europa e invocano la Brexit (anche se sono stati 'ripudiati' dalla campagna Leave e dall'Ukip di Nigel Farage) come mezzo per sbarrare le frontiere agli immigrati, il loro principale nemico: ancor peggio se musulmani. Già diverse volte sono scesi per le strade delle città inglesi per opporsi, anche con la violenza, a quella che chiamano "la crescente islamizzazione della Gran Bretagna". Hanno lanciato provocatoriamente volantini con passi della Bibbia in alcune moschee. E quando un musulmano come il laburista Sadiq Khan è stato eletto il 5 maggio sindaco di Londra, proprio Golding, candidato giunto ottavo su 12 con un 1,2% di voti, non ha esitato a voltare platealmente le spalle al vincitore durante la cerimonia di proclamazione.
È nel nord Inghilterra, fra le contee povere e disagiate di un territorio prostrato da decenni di deindustrializzazione, che sono d'altro canto cresciuti negli ultimi anni i movimenti più oltranzisti, formati da membri dell'ex National Front e da reduci del Bnp, di Edl o di altre sigle ultra' analoghe, fino a trovare in 'Britain First' un approdo in grado di convogliare sacche di rabbia, frustrazione e xenofobia.
Sembra che Tommy Mair fosse un "devoto sostenitore" di un gruppo neonazista con sede negli Stati Uniti. Lo scrive sul proprio sito internet il Southern Poverty Law Centre, un'organizzazione di difesa dei diritti civili. Dagli archivi risulta che Mair avrebbe avuto un "lungo passato con il nazionalismo bianco". Sarebbe stato un "devoto sostenitore" dell'Alleanza nazionale, gruppo che teorizza la creazione di una nazione popolata esclusivamente da bianchi e lo smantellamento del popolo ebraico e che per decine di anni è stata l'organizzazione neonazista più importante degli Stati Uniti. Secondo l'Independent il killer era legato a un gruppo suprematista bianco, visceralmente ostile all'Europa e simpatizzante del vecchio apartheid sudafricano.
Una "stella nascente"
Jo Cox era una "stella nascente" del Labour, così si legge sulla stampa britannica e "star" è anche l'appellativo con la
quale l'ha ricordata il premier conservatore David Cameron. Si era schierata, astenendosi nel voto ai Comuni, a favore
dell'intervento militare in Siria contro lo Stato Islamico in aperto disaccordo con il leader del partito Jeremy Corbyn, per proteggere la popolazione civile siriana dalla barbarie del Califfato e dagli attacchi indiscriminati delle forze
governative di Damasco. "Non c'è nulla di etico nello stare in disparte quando i civili vengono ammazzati e mutilati", aveva scritto la deputata, che prima di entrare in politica aveva lavorato per Oxfam e Save the Children.
Laureata a Cambridge, eletta lo scorso anno nel collegio di Batley and Spen, nel West Yorkshire, la Cox nelle ultime settimane si era spesa molto nella campagna pro Ue 'Remain', per convincere i britannici a confermare l'adesione all'Unione Europea. "L'iimmigrazione è una preoccupazione legittima, ma non una buona ragione per lasciare la Ue", aveva scritto in un tweet messo in evidenza nel suo profilo sul social network.
Secondo il Times, aveva ricevuto una raffica di mail di minacce negli ultimi tre mesi e la polizia stava considerando la possibilità di aumentare la sua sicurezza sia alla sua circoscrizione elettorale a Birstall sia alla sua abitazione su una chiatta sul Tamigi, dove viveva con la famiglia.
Omaggio a Joe Cox
Il villaggio di Birstall ha reso omaggio a Jo Cox, con una veglia e una cerimonia in sua memoria. Lo stesso è accaduto a Londra dove in tanti si sono radunati davanti al Parlamento britannico: tra loro, il leader del Partito laburista Jeremy Corbyn e diversi altri esponenti del Labour. "È stata una militante coraggiosa e una voce per chi non ne aveva.
Siamo sconvolti dalla sua perdita", ha dichiarato Fatima Ibrahim, del movimento cittadino internazionale Avaaz.
L'omicidio della donna ha provocato la sospensione immediata della campagna per il referendum, che non dovrebbe riprendere prima del fine settimana.