Un cuore lungo la Via Francigena, paesaggi e colori della Val d'Orcia in 25 scatti
San Giovanni d'Asso, San Quirico, Montalcino, San Gimignano con le sue torri e Monteriggioni con le mura illuminate con i colori della bandiera italiana per sostenere il paese nella lotta al coronavirus
Un viaggio in 25 foto nei bellissimi paesaggi primaverili della Val d'Orcia, riconosciuta nel 2004 patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco. Tra campi in fiore, vigneti e colline verdi si incontrano gli antichi centri della Via Francigena. San Giovanni d'Asso, San Quirico, Montalcino, San Gimignano con le sue torri e Monteriggioni con le mura illuminate con i colori della bandiera italiana per sostenere il paese nella lotta al coronavirus.
Da Canterbury a Roma, duemila chilometri. La Via Francigena è l’itinerario storico che dal nord dell’Europa portava alla città eterna praticato già da prima dell'anno Mille. Il percorso ufficiale inizia accanto al portico sud della Cattedrale di Canterbury dove è posta la pietra che indica il chilometro zero poi si dipana fino alle scogliere di Dover e oltre il canale della Manica in terre di antiche fermate come Reims e l’abbazia di Clairvaux. Poi la Svizzera, da Sainte-Croix a Vuiteboeuf, e da Losanna fino all’ansa del Rodano e da lì verso la salita delle Alpi. Dal Gran San Bernardo si scende verso la Pianura Padana con Vercelli, Pavia, Piacenza fino agli Appennini tra le foreste della Cisa e infine il mar Mediterraneo, le spiagge della Versilia e Lucca e le sue cento chiese, San Gimignano e le torri, Siena adagiata sui suoi colli.
L'anno nero del turismo
Oltre 40 mila imprese del comparto turistico italiano - secondo la fotografia scatta da Demoskopika- rischiano il fallimento a causa della perdita di solidità finanziaria con una contrazione del fatturato di almeno 10 miliardi di euro. In Toscana il lockdown è costato oltre 2,2 mld di euro alle categorie del commercio e del turismo della Toscana. Si tratta di una cifra immane che, secondo stime Studi di Settore - Dipartimento delle Finanze - Istat ha, di fatto, azzerato i fatturati del ricettivo-alberghiero (- 575 mln), della ristorazione (1.150 mln) del settore moda (-415 mln) e del commercio ambulante (-147 mln).