Ungheria, i migranti oltre la rete
Alla mezzanotte del 15 settembre del 2015 si chiudeva il muro metallico che l'Ungheria aveva costruito al confine con la Serbia per interrompere il flusso di migliaia di profughi e migranti che risalivano la cosiddetta rotta dei Balcani. Infinite le discussioni da allora sulla ripartizione dei rifugiati tra i Paesi dell'Unione Europea e sul programma dei respingimenti in Turchia. Un dramma quello delle persone in fuga dalle guerre, soprattutto dalla Siria, ancora in primissimo piano. Ma cosa c'è oggi di fronte a quel muro al confine ungherese? C'è un gruppo di irriducibili che aspettano di poter passare, a piccoli gruppi. Il reportage di Matteo Tacconi