Usa 2020. Caso Biden-New York Post, Twitter cambia le regole su condivisione contenuti hackerati
Twitter cambia la sua politica nei confronti dei contenuti hackerati dopo le polemiche per la gestione dell'articolo del New York Post sul figlio del candidato democratico alla Casa Bianca, una gestione che ha fatto gridare Trump e la destra americana alla censura.
La società di social media non rimuoverà più materiale hackerato a meno che non sia direttamente condivisa dagli hacker o da chi lavora direttamente con loro. È quanto si legge in un twit di Vijaya Gadde, responsabile del settore legale, politica, fiducia e sicurezza dell'azienda. Invece di bloccare la condivisione dei link, i twit saranno etichettati per fornire il contesto, ha spiegato Gadde: "Vogliamo dare una risposta alla preoccupazione che ci potrebbero conseguenze impreviste per giornalisti, 'whistleblower' e altri che vadano contro la missione di Twitter di servire il dibattito pubblico."
Twitter e Facebook nei giorni scorsi avevano frenato la diffusione di un articolo pubblicato dal New York Post su presunti legami tra il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti e l'Ucraina, ritenendolo inaffidabile. Facebook aveva scelto di "ridurre la distribuzione" dell'articolo lasciando il tempo ai team di controllo di analizzare la storia, Twitter aveva scelto invece di eliminarlo completamente.
L'articolo del New York Post si basava su una presunta email e altro materiale digitale recuperato da un computer che apparentemente apparteneva al figlio di Biden, Hunter. Una copia di questo materiale era poi finita sul tavolo della direzione del quotidiano conservatore esplicitamente schierato con Trump, fornita dall'ex sindaco di New York nonché avvocato personale del presidente, Rudy Giuliani.
Proprio il fatto che Giuliani fosse la fonte - insieme all'ex consigliere Steve Bannon che per primo aveva informato il giornale dell'esistenza di questi materiali - aveva destato molti sospetti sull'affidabilità delle informazioni pubblicate. Twitter, inoltre, aveva sospeso l'account della portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, proprio per aver condiviso lo stesso link. Bloccati anche una serie di account fake di supporter del presidente.
Twitter inizialmente aveva reagito impedendo agli utenti di condividere i link all'articolo nei twit e nei messaggi diretti perché violava la politica aziendale che proibisce di far circolare contenuti hackerati. Ma non aveva. in un primo momento avvertito gli utenti sul perché non potevano condividere il link. Cosa che ha fatto solo qualche ora dopo.
L'amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey aveva twittato che era "inaccettabile" che l'azienda non avesse fornito un contesto più ampio per spiegare il suo modus operandi. Poco più di 24 ore dopo, Gadde ha annunciato che la società stava apportando dei cambiamenti dopo aver ricevuto "significativi feedback (sia critici che solidali)" su come ha fatto rispettare la propria politica editoriale.
Facebook da parte sua ha dichiarato che stava "riducendo" la distribuzione della storia sulla sua piattaforma in attesa di una verifica da parte di terzi, cosa che fa regolarmente fa con materiale che non è bandito 'tout court' dal suo servizio, anche se così facendo rischia di diffondere 'fake news'.