Gli 80 anni di Vivienne Westwood, icona rivoluzionaria di stile e del punk
La stilista festeggia con un video messaggio a Piccadilly Circus in cui illustra il suo piano per salvare il mondo
La rivoluzione ha iniziato a farla nella moda e poi ne ha fatto uno stile di vita. Vivienne Westwood, icona britannica del fashion compie 80 anni con lo stesso spirito battagliero e irriverente che l'hanno resa protagonista nella storia del costume mondiale dopo mezzo secolo di carriera a tinte forti.
Nata nelle Midlands inglesi l'8 aprile 1941, quest'anno non festeggia solo il compleanno ma anche il mezzo secolo dal fragoroso esordio nella Swinging London e i 40 dalla prima sfilata in passerella destinata a consacrarla regina-ribelle del fashion d'Oltremanica.
Figlia d'una coppia di operai tessili del Derbyshire, inizia a disegnare abiti nel 1971 con il compagno Malcom McLaren, vendendoli nella storica boutique londinese al numero 430 di Kings Road, che avrebbe cambiato nome e arredamento diverse volte rispecchiando l'evoluzione creativa del duo.
Let it Rock, poi Too Fast To Live, Too Fast Too Die, quando le prime collezioni si ispiravano ai rockers fra cui la stilista aveva già fatto numerosi proseliti come Ringo Starr, fino ad arrivare a Sex con la virata osé su abiti di cuoio, magliette di gomma, catene e immagini che suscitano un tale scandalo da costringere la polizia a far serrare le saracinesche del negozio.
Nel '76 i due riaprono i battenti dello store di culto, ribattezzandolo questa volta Seditionaires, gioco di parole fra seduzione e sedizione, con tanto di collezione che ispirò la cultura Punk. Anche perché McLaren è il "creatore" di una band rivoluzionaria, i Sex Pistols, gruppo musicale simbolo per eccellenza del movimento punk che adotta il codice stilistico di Queen Viv, ovvero il concetto di moda come strumento di lotta contro l'establishment. E la prima a finire nel mirino è proprio la Regina Elisabetta in persona, che finisce nell'urlo dell'immortale hit God Save The Queen e sulle t-shirt.
Nel 1981, la stilista sfila per la prima volta in passerella: la collezione s'intitola Pirates e inaugura una nuova stagione del suo linguaggio creativo, il New Romantic. Dopo le creste, gli spilli e i chiodi dei ribelli anni 70, arrivano i corsetti, le crinoline anni '80. Nel 1982 è la prima inglese dopo Mary Quant a essere accolta nel calendario dei défilé di Parigi. Sarà proprio la Ville Lumiere il teatro della memorabile caduta - entrata negli annali della moda - di Naomi Campbell, inciampata sulle vertiginose zeppe delle platform di Vivienne "ideate per issare la bellezza femminile su un piedistallo".
Un piedistallo su cui sale anche la creatrice, che nel 1992 viene insignita dalla regina Elisabetta del prestigioso Order of the British Empire (OBE) per i suoi meriti artistici; un'onorificenza e un titolo che la neo 'dame' Viv accetta con apparente rispetto dell'etichetta, salvo sorprendere i fotografi a fine cerimonia con una provocatoria alzata di gonna senza biancheria.
Nello stesso anno, la designer convola a nozze con uno di suoi allievi alla Scuola di Moda di Vienna, Andreas Kronthaler, di 25 anni più giovane, che da quel momento diventa il fidato braccio destro fino a ereditare nel 2016 la direzione creativa della griffe.
Una griffe consolidata nel tempo come piattaforma di comunicazione e d'impegno civile progressista all'insegna di slogan come "Make Love, not Fashion" o "Buy less, choose well, make it last". E trasformata negli ultimi anni in veicolo di campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica su temi come la battaglia contro il consumismo estremo, per l'ambiente, contro gli effetti del cambiamento climatico, contro il fracking (con tanto di carro armato di protesta), per la pace, in difesa della libertà di Julian Assange.
Sfide condotte non solo a parole o a colpi di provocazioni, del resto, ma anche nelle scelte concrete di collezioni realizzate ormai con materiali e modalità di produzione eco-sostenibili.
La Green Revolution
La sua missione adesso? Una Rivoluzione Green per combattere "la guerra per la sopravvivenza della razza umana e del pianeta". E sarà lei stessa ad annunciarla in Piccadilly Circus, il giorno del suo compleanno, con un video messaggio per lanciare un avvertimento alla società contro le imminenti catastrofi ambientali.
La stilista ha realizzato con Circa un cortometraggio di 10 minuti dal titolo 'Do Not Buy A Bomb' che andrà in scena nella celebre piazza londinese alle 20.21 (ora locale) mostrando l'icona punk mentre esegue una versione riscritta di 'Without You' di 'My Fair Lady'.
"Ho un piano per salvare il mondo - spiega Westwood -. Il capitalismo è l'economia della guerra e la guerra è un grande inquinante, quindi stop alla guerra e cambiamo l'economia per avere una distribuzione equa della ricchezza: No Mans Land. Siamo chiari, tu ed io non possiamo fermare la guerra, ma possiamo fermare la produzione di armi e questo fermerà il cambiamento climatico e il disastro finanziario. Il lungo periodo fermerà la guerra. Oggi è il mio 80esimo compleanno. Per favore leggi il manifesto, i diari e segui le carte da gioco per scoprire come cambierà la vita con la nuova economia. Rileggi il piano per realizzare quanto semplice e radicale sia, poi cambierai la tua vita e parlandone cambierai gli schemi della vita e mi supporterai in questa battaglia".
Spiega ancora la stilista: "Un giorno dirai la cosa giusta al momento giusto alla persona giusta e farai la differenza. Scrivi nei tuoi articoli, nelle tue rubriche e sui social media, come giornalista tu sei un attivista. Ho sempre associato la moda all'attivismo: l'uno aiuta l'altro. Forse la moda può fermare la guerra. 'Buy less, Choose Well, Make it last'. Non comprare un auto! Non comprare una bomba".