L'aeroporto di Sharm el-Sheikh è deserto, dopo lo stop ai voli. I turisti attendono il rimpatrio
Il sospetto che sia stata l'Isis, con un ordigno, a far esplodere l'aereo di una compagnia russa nei cieli del Sinai, ha provocato una reazione a catena fra le compagnie aeree che operano sullo scalo internazionale di Sharm El-Sheikh. Dopo la sospensioni dei voli annunciata dalla Gran Bretagna, la località balnerare egiziana non è più raggiungibile nemmeno dalla Lufthansa, che opera con le compagnie aeree Eurowings ed Edelweiss. Una "forma di precauzione" si legge nel comunicato dell'azienda tedesca.
Resta aperto il nodo sul rimpatrio dei turisti, che si trovano in Egitto. "Ai cittadini britannici bloccati a Sharm el-Sheik voglio dire che hanno certamente il diritto di tornare a casa ma il mio compito è quello di permettere il loro rientro nelle massime condizioni di sicurezza". Lo ha dichiarato il primo ministro britannico David Cameron in un'intervista a RaiNews24. "Siamo in stretto contatto con le autorità egiziane ed entro stasera o al più tardi domani inizieremo le operazioni di rientro, non prima però di avere avuto tutte le garanzie necessarie per la sicurezza dell'aeroporto e dei passeggeri a bordo di un aereo".