L'esilio a tempo indeterminato dei rifugiati siriani dopo 5 anni di guerra
Spiagge e foreste, alberi e nuvole. I muri delle case del campo rifugiati di Zaatari, vicino Mafraq, in Giordania, sono allegri e colorati. Ogni area ha un colore di base e un tema, come l'istruzione, la lingua araba, la storia o il mare. I volontari dipingono paesaggi che molti piccoli abitanti del posto non hanno mai visto. Sono tanti i bambini nati al campo. Qualche settimana fa è venuta alla luce Rima, la bambina numero 5mila ed è stata festa per tutti: alle mamme sono state donate delle rose, falafel per i papà. Mentre il conflitto in Siria entra nel sesto anno, i residenti del campo temono un esilio a tempo indeterminato. Sono 80 mila e ogni giorno ci sono nuovi arrivi. Non tutti riescono a lasciare tende e baracche e a rifarsi una vita altrove. Adesso a Zaatari ci sono gli indirizzi e le strade hanno nomi come "speranza" e "libertà". Sono iniziati i lavori per le reti idriche e fognarie e tra le baracche sono sorti negozi, barbieri, scuole, bazar. Qui si nasce, ci si sposa e si muore.
Il 15 marzo 2016 cade il quinto anno di guerra e distruzioni in Siria. Una catastrofe senza pari. Centinaia di migliaia di morti. Secondo il recente rapporto dell'Istituto siriano di ricerche politiche basato a Beirut, i siriani uccisi dal marzo 2011 al dicembre 2015 sono 470mila, contando sia i civili che gli uomini armati. E l'aspettativa di vita è scesa di ben 14 anni: dai 70 anni del 2010 ai 56 del 2015. Il tasso di scolarità si è addirittura dimezzato, spingendo
l'Onu e altre organizzazioni internazionali a denunciare il rischio di un'intera "generazione perduta". Sempre secondo le Nazioni Unite, più della metà della popolazione di 22 milioni di siriani ha oggi bisogno urgente di aiuto umanitario. Di questi, cinque milioni e mezzo sono minori, tra cui moltissimi bambini.
L'Onu stima che il numero di chi ha dovuto lasciare le proprie abitazioni ma è rimasto nel Paese ammonti a 6 milioni e 600mila. Altri quattro milioni e mezzo di civili siriani sono invece fuggiti negli ultimi cinque anni nei Paesi confinanti. Di questi, due milioni e mezzo affollano i campi profughi in Turchia. Oltre un milione sopravvive in insediamenti informali nel Libano, 635mila è stato ospitato nella vicina Giordania. Altre decine di migliaia di siriani hanno raggiunto l'Iraq, l'Egitto, il Nord Africa.