La ricostruzione delle case in Nepal: super lavoro nelle fabbriche di mattoni a Kathmandu
Lavorano incessantemente gli operai delle fabbriche di mattoni di Bhaktapur. È qui, alla periferia di Kathmandu che sono concentrate quasi tutte e sono queste, e poche altre, le uniche ancora aperte. Da qui partirà la ricostruzione del Nepal dopo i terremoti e le scosse di assestamento che hanno devastato il Paese, lasciando centinaia di migliaia di persone senza casa. Molti degli operai non sono tornati ai loro villaggi, perchè qui dove c'è lavoro c'è guadagno. Poco lontano, la capitale è nel caos. Interi paesi sono ridotti in macerie. Molte aziende hanno chiuso, lasciando i sopravvissuti senza occupazione. "Ognuno di questi mattoni è un piccolo contributo per salvare il Nepal", dice un giovane operaio di 17 anni.
A chi paventa un aumento alle stelle dei prezzi dei materiali di costruzione, il proprietario della fabbrica risponde che nessuno se ne approfitterà perché qui sono tutti vittime, ma che spera nell'aiuto del governo. Il Nepal dovrà affrontare spese enormi: quasi 745.600 edifici e case sono state lesionate o distrutte, di cui almeno 87.700 nella capitale, dove solo il 40 per cento degli edifici danneggiati è abitabile, secondo le autorità.