WTO, inizia l'era di Ngozi Okonjo-Iweala
La 66enne nuova direttrice generale Ngozi Okonjo-Iweala assume le sue funzioni in un momento più che mai tormentato per la Wto e per l'economia mondiale alle prese con la crisi sanitaria causata dal Covid-19
Ngozi Okonjo-Iweala, prima donna e prima africana a guidare l'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), arriva al vertice dell'organismo che da tempo versa in una situazione di impasse, se non di declino, a causa di veti incrociati e delle tante spinte al sovranismo economico e quindi al protezionismo che agitano lo scenario internazionale.
La corte d'appello del Wto, l'organo che dovrebbe dirimere le controversie sulle dispute commerciali, sui dazi e sui sussidi, è paralizzata dal 2019. Ostacolata apertamente negli anni scorsi dall'amministrazione Donald Trump, la Wto è, però, anche oggetto da tempo di critiche da più parti per il suo funzionamento e la sua struttura decisionale definiti da molti Paesi inadeguati ai tempi. Tra le origini del diffuso malessere vi è anche la posizione della Cina, che da 20 anni è nella Wto, ma non si è mai trasformata in una vera economia di mercato e continua a foraggiare con generosi sussidi o aiuti le sue aziende, danneggiando la concorrenza internazionale.
"Penso che la Wto sia troppo importante per essere rallentata, paralizzata e moribonda", ha dichiarato Okonjo-Iweala in una delle sue prime interviste dopo la nomina. "Una Wto forte è essenziale se vogliamo riprenderci completamente e rapidamente dalla devastazione causata dalla pandemia del Covid-19. Insieme possiamo rendere l'Organizzazione più forte, più agile e più adatto alla realtà odierna", ha sottolineato Okonjo-Iweala tracciando le priorità del suo mandato.
La sua nomina è scattata il mese scorso dopo un lungo processo di selezione grazie al sostegno del nuovo presidente Usa Joe Biden. A favorire Okonjo-Iweala, con doppia nazionalità, nigeriana di origine e statunitense assunta dal 2019, è il suo vasto curriculum.
Laureata ad Harvard in economia, con un dottorato al Mit, per 25 anni economista alla Banca Mondiale, dove è diventata numero due, per due volte ministro delle Finanze della Nigeria (ruolo che non ha mancato per altro di attirarle anche critiche) e capo della diplomazia per un breve periodo, Okonjo-Iweala prende il posto del brasiliano Roberto Azevedo che ha lasciato la Wto con un anno di anticipo sulla fine del suo mandato, aggravando lo stallo dell'Organizzazione.
Il suo debutto nella riunione dell'anno del Consiglio generale della Wto a Ginevra è l'occasione per i 164 Paesi membri dell'organizzazione di fare il punto sui dossier in corso. Okonjo-Iweala dovrà cercare di rimettere in moto l'Organizzazione, anche se a frenarla potrebbe essere la regola del 'consensus' richiesto per tutte le decisioni alla Wto. Uno dei suoi primi compiti sarà nominare 4 nuovi vicedirettori. Tra i primi dossier sul tavolo c'è quello delle sovvenzioni alla pesca, ma uno dei temi più spinosi e più impellenti riguarda la pandemia.