Twitter ride delle idee di Donald Trump. Raccolta di firme per impedirgli l'ingresso nel Regno Unito
Oltre 150mila cittadini britannici hanno firmato la petizione che chiede di vietare l'ingresso di Donald Trump nel Regno Unito. L'iniziativa, sostenuta dalle comunità islamiche e da politici di ogni orientamento, è una risposta alle affermazioni assai controverse del miliardario e candidato repubblicano alle presidenziali Usa 2016 contro la presunta "islamizzazione" di Londra e contro i musulmani in generale. Come quando, dopo la strage di San Bernardino, in California, compiuta da una coppia di pakistani radicalizzati, aveva chiesto di vietare l'ingresso negli Usa a tutti i musulmani. Per questo è accusato, si legge nella petizione, di istigare all'odio e di violare la legge britannica contro la diffusione dell'estremismo. La petizione è rivolta al ministro dell'Interno britannico, Theresa May e, secondo la legge, il governo è obbligato a fornire una risposta quando vengono raccolte diecimila firme. Visto che in questo caso, sono state superate le 100 mila firme, la proposta potrebbe essere oggetto di discussione alla Camera dei Comuni, dove peraltro sei deputati hanno già firmato una mozione presentata dal laburista Imran Hussain in cui si chiede a Downing Street di rifutare il visto a Trump finché non "ritirerà le sue parole", giudicate "estremamente divisive" poiché "incitano all'odio e alla discriminazione".
Anche Twitter dice la sua sulla questione. Sotto l'hashtag #Trumpfacts spopolano le immagini di una "Londra radicalizzata" dove i tradizionali foulards della Regina Elisabetta diventano hijab, sul Big Ben compare una mezzaluna e i Duran Duran si trasformano in Koran Koran, per non parlare della hit di George Michael "I'm your man" che diventa "I'm your imam". Anche gli utenti italiani del social network, colpiti dalla proposta di Trump di "chiudere Internet", si prendono gioco di lui usando l'hashtag #DonaldTrumpPropone. Mentre "Mandiamo Donald Trump nello spazio" è la proposta lanciata su sul social dal guru di Amazon, Jeff Bezos, a capo anche della società spaziale Blue Origin. Bezos ha postato l'immagine di uno dei suoi veicoli spaziali scrivendo: "Gli terremo un posto sul nostro razzo". Poi l'hashtag #sendDonaldtospace.