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MONDO

Rapite lo scorso dicembre

Siria, liberate le 13 suore in ostaggio dei ribelli

Erano state sequestrate dai ribelli siriani nel convento ortodosso di Santa Tecla a Maalula, a nord di Damasco. Sarebbero state liberate in cambio della scarcerazione di 153 donne detenute in Siria, riferiscono i media libanesi

Immagini di un video in cui compaiono le suore
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Sono state liberate le 13 suore rapite in Siria lo scorso 5 dicembre dai ribelli siriani. 
Le suore erano state sequestrate nel convento ortodosso di Santa Tecla a Maalula, a nord di Damasco, e trasferite nella vicina città di Yabrud, roccaforte dei ribelli, assediata dall'esercito siriano.

L'emittente Al Arabya aveva dato l'annuncio della liberazione delle suore con un tweet, notizia che non aveva inizialmente trovato conferma. Poi è arrivata la notizia del rilascio e di un accordo raggiunto con i ribelli, riferisce Al Arabya. Liberazione che viene confermata anche dall'emittente libanese al Mayadeen. Le suore sarebbero state liberate in cambio della scarcerazione di 153 donne detenute in carceri della Siria, riferiscono i media libanesi che raccontano che il convoglio con le religiose ha attraversato la porosa frontiera col Libano nei pressi diAarsal, sacca sunnita della Bekaa circondata dagli sciiti solidali con Hezbollah. Parallelamente, i mezzi con a bordo le153 detenute siriane si è avvicinato da Damasco al valico frontaliero ufficiale siro-libanese di Jdeidet Yabus-Masnaa per effettuare lo scambio.

Maalula, cittadina a maggioranza cristaina a nord di Damasco, nei mesi scorsi era stato teatro di violenti scontri fra l'esercito e i ribelli. Le religiose erano scomparse il 5 dicembre scorso proprio durante gli scontri tra insorti islamici e forze lealiste.
In tre mesi le suore sono comparse in due video trasmessi da Al Jazeera, uno diffuso a dicembre, uno a febbraio. In entrambi i filmati avevano smentito la versione del rapimento e confermato il racconto dei miliziani qaedisti della Jabhat an Nusra: "ci hanno portato in salvo durante i bombardamenti".
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