ECONOMIA
Le rilevazioni rispetto al mese precedenti
Commercio estero, a giugno calo dell'export con i Paesi extra Ue: -1,6%
Il calo congiunturale delle esportazioni investe tutti i raggruppamenti principali di beni, a eccezione dell'energia (+12,3%). Aumentano invece le importazioni: +5,4%
Roma
A giugno i flussi commerciali con i paesi extra-Ue mostrano dinamiche divergenti, con un calo delle esportazioni (-1,6%) e un aumento delle importazioni (+5,4%) rispetto al mese precedente. E' quanto rileva l'Istat.
Il calo congiunturale delle esportazioni investe tutti i raggruppamenti principali di beni, a eccezione dell'energia (+12,3%). I beni di consumo durevoli (-5,3%) e i beni strumentali (-3,2%) presentano la flessione più marcata. La crescita congiunturale dell'import, estesa a tutti i comparti, è particolarmente accentuata per i beni strumentali (+13,5%) e l'energia (+6,7%).
Nel secondo trimestre dell'anno, la dinamica congiunturale dell'export è lievemente positiva (+0,5%). Al netto dei prodotti energetici, in forte crescita (+33,7%), si rileva una flessione (-1,0%). I beni di consumo registrano una crescita rilevante (+3,6%). Nello stesso periodo, l'ampia crescita congiunturale delle importazioni è diffusa a quasi tutti i raggruppamenti principali di beni, risultando particolarmente accentuata per l'energia (+18,6%) e i beni strumentali (+8,7%). A giugno, la marcata crescita tendenziale dell'export (+9,1%) è condizionata da una differenza nei giorni lavorativi (21 di giugno 2015 rispetto a 20 di giugno 2014). Al netto di questo effetto, la crescita tendenziale è pari a +5,6%. La crescita riguarda tutti i comparti ed è particolarmente intensa per l'energia (+30,8%).
Le importazioni registrano un incremento tendenziale del 9,4% che raddoppia (+18,8%) al netto della componente energetica (-11,2%). Nel primo semestre 2015 entrambi i flussi commerciali presentano una crescita tendenziale, più sostenuta per le esportazioni (+6,6%) che per le importazioni (+1,3%). Al netto della componente energetica (-22,8%), si rileva per l'import un tasso fortemente positivo (+13,5%).
Nel mese di giugno, i mercati di sbocco più dinamici sono Turchia (+27,1%), Stati Uniti (+23,4%), Giappone (+14,8%) e Svizzera (+9,1%); le vendite verso la Russia (-25,3%) sono invece in forte calo. Le importazioni da Asean (+33,7%), Eda (+32,6%), Stati Uniti (+25,2%) e Turchia (+20,4%) sono in marcata espansione, mentre si registra un forte calo dalla Russia (-11,2%).
Il calo congiunturale delle esportazioni investe tutti i raggruppamenti principali di beni, a eccezione dell'energia (+12,3%). I beni di consumo durevoli (-5,3%) e i beni strumentali (-3,2%) presentano la flessione più marcata. La crescita congiunturale dell'import, estesa a tutti i comparti, è particolarmente accentuata per i beni strumentali (+13,5%) e l'energia (+6,7%).
Nel secondo trimestre dell'anno, la dinamica congiunturale dell'export è lievemente positiva (+0,5%). Al netto dei prodotti energetici, in forte crescita (+33,7%), si rileva una flessione (-1,0%). I beni di consumo registrano una crescita rilevante (+3,6%). Nello stesso periodo, l'ampia crescita congiunturale delle importazioni è diffusa a quasi tutti i raggruppamenti principali di beni, risultando particolarmente accentuata per l'energia (+18,6%) e i beni strumentali (+8,7%). A giugno, la marcata crescita tendenziale dell'export (+9,1%) è condizionata da una differenza nei giorni lavorativi (21 di giugno 2015 rispetto a 20 di giugno 2014). Al netto di questo effetto, la crescita tendenziale è pari a +5,6%. La crescita riguarda tutti i comparti ed è particolarmente intensa per l'energia (+30,8%).
Le importazioni registrano un incremento tendenziale del 9,4% che raddoppia (+18,8%) al netto della componente energetica (-11,2%). Nel primo semestre 2015 entrambi i flussi commerciali presentano una crescita tendenziale, più sostenuta per le esportazioni (+6,6%) che per le importazioni (+1,3%). Al netto della componente energetica (-22,8%), si rileva per l'import un tasso fortemente positivo (+13,5%).
Nel mese di giugno, i mercati di sbocco più dinamici sono Turchia (+27,1%), Stati Uniti (+23,4%), Giappone (+14,8%) e Svizzera (+9,1%); le vendite verso la Russia (-25,3%) sono invece in forte calo. Le importazioni da Asean (+33,7%), Eda (+32,6%), Stati Uniti (+25,2%) e Turchia (+20,4%) sono in marcata espansione, mentre si registra un forte calo dalla Russia (-11,2%).