ITALIA
Domani il presidente palestinese incontra il Pontefice
Abu Mazen a Roma, prima incontro con Mattarella poi da Renzi
La visita, che durerà tre giorni, avviene all'indomani del primo accordo con la Santa Sede sul riconoscimento dello Stato di Palestina
accordo con la Santa Sede il presidente Abu Mazen arriva a Roma per una tre giorni fitta di incontri sul fronte istituzionale e su quello vaticano.
Primo appuntamento stamattina con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni; poi sarà al Quirinale per incontrare il capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel pomeriggio, attorno alle 16.00, il colloquio con il premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Sabato e domenica il focus della visita sarà tutto sul Vaticano. Domani Abu Mazen sarà ricevuto in udienza da Papa Francesco, alle 10.30 nel Palazzo apostolico vaticano. Domenica assisterà alla canonizzazione delle due suore nate nella Palestina ottomana dell'Ottocento: Marie Alphonsine Danil Ghattas di Gerusalemme e Mariam Baouardy (Maria di Gesù Crocifisso) della Galilea.
Accordo con la Santa Sede
Una visita, quella in Italia, che sarà una buona "passerella" per il leader palestinese. Il raggiungimento dell'intesa sul testo dell'accordo globale con la Santa Sede per libertà di azione della Chiesa, giurisdizione, statuto personale, luoghi di culto, questioni fiscali e di proprietà costituisce un ulteriore riconoscimento da parte vaticana verso lo Stato di Palestina. E viene giudicato "in continuità" con la posizione della Santa Sede al momento della risoluzione Onu che riconosceva la Palestina quale Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite il 29 novembre 2012. "Sì, è un riconoscimento che lo Stato esiste", ha detto padre Lombardi. Secondo Majdi Khaldi, consigliere diplomatico di Abu Mazen, "il riconoscimento palestinese come entità diplomatica, da parte del Vaticano, è già avvenuto anni fa e si è consolidato con l'ammissione della Palestina come Stato non membro all'Onu".
Le mozioni in Parlamento
Anche con il ministro Genitolini e il premier Renzi, Abu Mazen farà il punto sul riconoscimento della Palestina. Il 27 febbraio il Parlamento aveva approvato due mozioni. Quella del Pd che non impegnava esplicitamente il governo a riconoscere la Palestina, ma piuttosto a "promuoverne" il riconoscimento. E una seconda mozione, quella di Ap-Sc, con il parere favorevole del governo e assai più vincolante, che legava il riconoscimento dello Stato palestinese al raggiungimento di un'intesa tra Al-Fatah e Hamas. Alla fine un 'ni' che aveva il sapore di una non decisione.
All'indomani della chiusura dell'
Primo appuntamento stamattina con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni; poi sarà al Quirinale per incontrare il capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel pomeriggio, attorno alle 16.00, il colloquio con il premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Sabato e domenica il focus della visita sarà tutto sul Vaticano. Domani Abu Mazen sarà ricevuto in udienza da Papa Francesco, alle 10.30 nel Palazzo apostolico vaticano. Domenica assisterà alla canonizzazione delle due suore nate nella Palestina ottomana dell'Ottocento: Marie Alphonsine Danil Ghattas di Gerusalemme e Mariam Baouardy (Maria di Gesù Crocifisso) della Galilea.
Accordo con la Santa Sede
Una visita, quella in Italia, che sarà una buona "passerella" per il leader palestinese. Il raggiungimento dell'intesa sul testo dell'accordo globale con la Santa Sede per libertà di azione della Chiesa, giurisdizione, statuto personale, luoghi di culto, questioni fiscali e di proprietà costituisce un ulteriore riconoscimento da parte vaticana verso lo Stato di Palestina. E viene giudicato "in continuità" con la posizione della Santa Sede al momento della risoluzione Onu che riconosceva la Palestina quale Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite il 29 novembre 2012. "Sì, è un riconoscimento che lo Stato esiste", ha detto padre Lombardi. Secondo Majdi Khaldi, consigliere diplomatico di Abu Mazen, "il riconoscimento palestinese come entità diplomatica, da parte del Vaticano, è già avvenuto anni fa e si è consolidato con l'ammissione della Palestina come Stato non membro all'Onu".
Le mozioni in Parlamento
Anche con il ministro Genitolini e il premier Renzi, Abu Mazen farà il punto sul riconoscimento della Palestina. Il 27 febbraio il Parlamento aveva approvato due mozioni. Quella del Pd che non impegnava esplicitamente il governo a riconoscere la Palestina, ma piuttosto a "promuoverne" il riconoscimento. E una seconda mozione, quella di Ap-Sc, con il parere favorevole del governo e assai più vincolante, che legava il riconoscimento dello Stato palestinese al raggiungimento di un'intesa tra Al-Fatah e Hamas. Alla fine un 'ni' che aveva il sapore di una non decisione.