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MONDO

Interviste sui media americani

Accordo nucleare iraniano. Netanyahu: "Incubo per il mondo". Obama: "È il migliore possibile"

Mentre il presidente israeliano continua la sua battaglia contro l'intesa raggiunta a Losanna sul nucleare iraniano, Barack Obama ribadisce che "non c'è un'opzione più efficace dell'iniziativa diplomatica e dell'intesa" raggiunta "per prevenire che l'Iran abbia l'arma nucleare"

Barack Obama (AP Photo/Susan Walsh)
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L'accordo con l'Iran sul nucleare non minaccia la capacità militare difensiva di Israele. Così il presidente americano, Barack Obama, in un'intervista al New York Times, risponde a Benyamin Netanyahu che continua la sua campagna contro l'intesa raggiunta a Losanna.  

"Non c'è una formula, non c'è un'opzione più efficace dell'iniziativa diplomatica e dell'intesa" raggiunta "per prevenire che l'Iran abbia l'arma nucleare. E questo è dimostrabile", chiarisce Obama rivolgendosi al popolo israeliano. Ma il presidente israeliano non concorda e in un'intervista alla Nbc definisce l'accordo raggiunto come un "sogno" per Teheran e "un incubo per il resto del mondo".

"Rispetto i timori del popolo israeliano e capisco il premier Benjamin Netanyahu - risponde Obama - ma quello che posso dire loro è: l'accordo è la nostra migliore scommessa per far sì che l'Iran non abbia l'arma nucleare e che il messaggio chiaro che inviamo all'Iran e all'intera regione è che se qualcuno infastidisce Israele, l'America ci sarà". Il presidente Usa assicura l'impegno a mantenere la "qualitative military edge" di Israele (ovvero l'impegno americano nei confronti del paese a mantenere i vantaggi tecnologici e tattici che consentono allo Stato ebraico di dissuadere avversari superiori dal punto di vista numerico). 

Il presidente degli Stati Uniti aggiunge: "Se Israele venisse attaccato, noi saremo al suo fianco", precisando oltre le differenze di opinione fra i due paesi è "importante che ognuno rispetti il dibattito in corso nell'altro paese". Obama ammette infine che è stato "difficile da un punto di vista personale sentire espressioni come quelle che la sua Amministrazione non ha fatto tutto il possibile per difendere gli interessi di Israele". 

Netanyahu però non concorda. Secondo il presidente israeliano all'Iran viene lasciata una "vasta infrastruttura nucleare" e l'intesa non fa altro che portare nuove risorse nelle casse dello Stato per finanziare il terrore. "Nessuna centrifuga viene distrutta", mette in evidenza Netanyahu, precisando che il rischio è che l'accordo faccia scattare una corsa "alle armi negli Stati sunniti, e una corsa alle armi nucleari in Medio Oriente".     

Netanyahu, chiedendo ulteriori sanzioni invece della loro graduale rimozione, ribadisce di preferire una soluzione diplomatica a una militare. "In una situazione ideale, non dovrebbero esserci Paesi che cercano di annientare lo Stato di Israele e che lo dicono apertamente. Il vero problema in Medio Oriente non è la democrazia di Israele che ha mostrato responsabilità, ma paesi come l'Iran che puntano alle armi nucleari con l'esplicito obiettivo di annientarci, ma anche quello di conquistare il Medio Oriente e minacciarvi", dice rivolto agli americani.  

Intanto ora il Congresso degli Stati Uniti si appresta a valutare l'accordo, con i repubblicani scettici sull'intesa e i democratici che temono ripercussioni sulla campagna elettorale. Ma l'intesa - secondo la presidente della commissione Intelligence del Senato, Diane Feinstein - non minaccia la sopravvivenza di Israele. 
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