MONDO
Kabul
Afghanistan, gli Stati Uniti chiudono il carcere nella base di Bagram
La decisione arriva dopo il rapporto pubblicato dal Senato Usa sulle pratiche utilizzate dagli agenti della Cia nel programma di detenzione attivato all'indomani dell'11 settembre
La decisione arriva dopo la pubblicazione del rapporto shock del Senato Usa sul programma di detenzione della Cia - quello avviato all'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001 e smantellato da Barack Obama nel 2009 - dal quale è emerso un quadro fatto di orrori. Che si stenta a credere siano stati compiuti da chi rappresenta un Paese democratico come gli Stati Uniti, con il sostanziale avallo delle massime cariche dello stato. Dal quasi annegamento dei detenuti vittime del waterboarding, al 'rectal feeding', l'alimentazione forzata per via rettale. Tuta arancione, polsi e caviglie incatenati. Queste le pratiche utilizzate dagli agenti dei servizi segreti statunitensi.
Il rapporto parla di abusi fisici di ogni tipo, intimidazioni sessuali, prigionieri tenuti in isolamento prolungato fino a provocarne quasi la pazzia. Così come con la deprivazione del sonno "estrema", tenendo i detenuti svegli per giorni. Uno di loro, in un carcere-lager in Afghanistan, è stato lasciato morire di ipotermia, incatenato nudo ad un pavimento di cemento. Altri sono stati alimentati in maniera forzata attraverso la terribile tecnica del 'rectal feeding', decisa ed attuata da personale descritto nel rapporto come inadeguato, senza alcun tipo di formazione specifica. E senza nessun controllo da parte di un medico, senza nessuna supervisione. E su almeno 119 casi citati nel rapporto, almeno 26 riguardano persone finite per sbaglio nelle prigioni segrete della Cia in Polonia, Lituania, Romania, Afghanistan, Thailandia. E, naturalmente, Guantanamo. Persone entrate all'inferno sulla base di informazioni degli 007 rivelatesi errate, o perchè il loro nome era stato confuso con quello di qualcun altro. Magari per una traslitterazione sbagliata dall'arabo.
Ora il rapporto del Senato bolla quelle pratiche non solo brutali, ma anche "inefficaci" e poco determinanti sul fronte dei risultati raggiunti.