POLITICA
Alfano: "Ventimiglia non sarà la nostra Calais"
Alfano chiarisce: "Deve essere chiaro a tutti: se Ventimiglia non è diventata fin qui una Calais italiana lo si deve al fatto che abbiamo realizzato controlli ferroviari, e non solo quelli, in grado di ridurre anziché incrementare il flusso. E contemporaneamente abbiamo smistato in altri centri i migranti che lì pressavano. I dati parlano chiaro".
Quanto al movimento No Borders "Gli scontri avvenuti sono la prova che ci sono organizzazioni che nulla hanno a che fare con mi migranti e che hanno tutto l'interesse a strumentalizzare l'emergenza per fini politici se non eversivi. E con questi soggetti abbiamo utilizzato le maniere forti, denunciando anche No Borders. Anche stavolta grazie ai servizi di controllo preventivo abbiamo fermato persone trovate in possesso di armi improprie. Non ci sarà alcuna indulgenza nei confronti di chi strumentalizza la migrazione. Le opposizioni fanno il loro mestiere. La verità è un'altra: che fin qui noi non abbiamo avuto i problemi che hanno avuto i francesi e gli inglesi a Calais. Il sistema fin qui ha funzionato".
"Con la Francia - aggiunge il ministro - stiamo avendo una cooperazione buona e proficua per evitare che salti del tutto Schengen. I migranti non stanno a Ventimiglia perché preferiscono quella spiaggia rispetto a quelle siciliane, ma perché vogliono arrivare in Francia attraverso quel varco. Noi abbiamo il compito di far rispettare le regole europee e le si fanno rispettare impedendo loro di entrare in Francia. Se terremo questa linea e proseguirà lo smistamento in altri centri, in molti smetteranno di provarci. Tanti dimenticano che due mesi fa l'Austria voleva costruire un muro al Brennero per impedire il passaggio dei migranti. Se quel muro non è stato costruito lo si deve solamente alla nostra coraggiosa gestione delle frontiere, che sono il cuore della sopravvivenza dell'Europa".
Quanto a Erdogan, che minaccia di far saltare gli accordi sull'immigrazione con l'Ue, "è chiaro - prosegue Alfano - che se la Turchia aprisse i cancelli sarebbe qualcosa di devastante per l'Europa tutta. L'attenzione internazionale e l'allerta devono essere alte. Dal 2015 ad oggi abbiamo controllato 344 navi per tenere sotto osservazione i flussi su una rotta di potenziale interesse per i foreign fighters. Le evoluzioni tur che sono preoccupanti perché lì come altrove la migrazione diventa una formidabile arma di pressione anche nelle relazioni diplomatiche. E la Turchia di profughi sul suo territorio ne conta a milioni. Detto questo, Erdogan ricordi i diritti umani, ma noi ricordiamo cosa è stato delle primavere arabe, quando si è ritenuto che cacciando chi governava alcuni paesi, tra i quali la Libia, sarebbero arrivati democrazia e tempi migliori".
Poi un altro capitolo caldo, quello del finanziamento delle moschee "No, in questo momento siamo assolutamente lontani dall'8 per mille. Ma la Guardia di Finanza sta costituendo una unità speciale col compito di verificare i flussi di finanziamenti, che dovranno essere assolutamente tracciabili per valutare se contengono o meno il germe del radicalismo e dunque potenzialmente della violenza e del terrorismo. Sarà fondamentale arrivare a uno "statuto" dell'Islam italiano, che dica basta agli Imam fai da te, che stabilisca che si debba predicare in italiano e che consenta appunto di tracciare i finanziamenti".
Sul fronte invece degli arresti e delle espulsioni, dice Alfano, "è in corso e non da ora un'imponente opera di bonifica che prescinde dalla sussistenza di condizioni per l'arresto". "Vuol dire che stiamo procedendo alle espulsioni anche se non si riscontrano le condizioni per incriminare e dunque fermare chi fa opera di proselitismo di matrice terroristica o manifesta la volontà di aderire alla campagna del Califfato. Stiamo tenendo sotto pressione il nostro sistema di sicurezza, non è successo nulla finora ma questo non ci lascia tranquilli. Cento espulsioni, 160 mila controlli dal gennaio 2015 sono la grigia prevenzione. Altro che "governo latitante": nessuno potrà dire che non stiamo usando tutti gli strumenti per impedire un attacco".