ECONOMIA
Crisi italiane
Alitalia, a rischio anche i fornitori: se non ci paga chiudiamo
L'Alitalia necessita di misure urgenti per assicurare la continuità dei servizi resi ma anche i fornitori sono a rischio perché non possono riscuotere quanto hanno già regolarmente fatturato. Tutti i crediti sono congelati mettendo in grave difficoltà i fornitori che sono decine di piccole-medie aziende costrette alla chiusura
E' il caso ad esempio della System Graphic, una società che fornisce stampati, inclusa la documentazione tecnica di volo che per legge deve essere a bordo degli aerei, che ha denunciato via agenzia stampa: "Se i commissari non ci pagheranno, saremo costretti a chiudere".
La storia dell'azienda è emblematica. "Siamo vecchi fornitori di Alitalia, da più di 20 anni", racconta l'amministratore Andrea Pasquali. "Abbiamo già perso molti soldi con la prima amministrazione straordinaria e ora abbiamo un credito di circa 800mila euro, una metà per fatture scadute e una metà per fatture in scadenza nei prossimi quattro mesi", spiega l'amministratore, evidenziando che la portata del credito va valutata in relazione al fatturato medio annuale dell'azienda, che è pari a 4-5 milioni. Pasquali denuncia ancora all'Adnkronos: "Non riusciamo a parlare con i vertici, in questa fase, ma con l'ufficio acquisti e la prima linea della dirigenza, che è composta di gente seria e capace ma che non può fare altro che rispondere come sta facendo: tutti i crediti e tutte le consegne sono congelate ma si impegnano a pagare nuovi ordini in anticipo", prosegue. Una rassicurazione che, evidentemente, non può bastare. "L'unica speranza è che la gestione commissariale possa riuscire a pagare. E che, quantomeno, si esca dal commissariamento senza liquidazione, con i crediti esigibili salvi ", dice ancora l'amministratore.
Lo scenario per le imprese come la System Graphic è particolarmente difficile. "La nostra azienda, ma come la nostra ce ne sono decine di altre, non può sopravvivere a una perdita del genere", argomenta Pasquali, che evidenzia come "un discorso è aspettare, un altro è perdere il credito".
Sono le stesse regole dell'Amministrazione Straordinaria a penalizzare i fornitori. Tutti i debiti sono congelati e i diversi creditori dovranno formulare apposite istanze di insinuazione dei loro crediti che saranno soddisfatti, in caso di loro ammissione, secondo la categoria di appartenenza e comunque dopo diverso tempo e solo in caso di capienza dell'attivo. Quanto ai contratti vigenti, sono privi di efficacia a meno di un formale subentro da parte dei Commissari.
L'esperienza di perdita del credito è stata già vissuta con la prima Amministrazione Straordinaria della compagnia nel 2008. "All'epoca siamo stati vicini alla chiusura, oggi senza il pagamento di quanto dovuto, chiuderemo senza alcun dubbio", è la sintesi dell'imprenditore. La situazione in cui versano i fornitori, e di conseguenza i lavoratori di un indotto che è fatto di tante realtà simili a quella che descrive Pasquali, rischia di passare in secondo piano. "Demoralizza sapere che noi e tante altre aziende medio-piccole ci troviamo ad essere meno considerati rispetto alle esigenze di tante altre componenti, con tutto il rispetto dei dipendenti. La differenza è che loro hanno un paracadute e noi possiamo solo sperare che non accada quanto accaduto in passato", insiste l'imprenditore che descrive lo stallo in cui si trova: "Siamo fermi, chiediamo respiro nei pagamenti ai nostri fornitori, e stiamo iniziando a valutare tagli al personale".