Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Altri-7-migranti-muoiono-nel-Canale-di-Sicilia-Salvi-in-300-2dd7ab7a-87d0-4074-a5fc-fbc02adeae76.html | rainews/live/ | true
MONDO

Mediterraneo Centrale

Altri 7 migranti muoiono nel Canale di Sicilia. Salvi in 300

I migranti erano a bordo di tre gommoni e di una piccola barca e sono stati raggiunti da unità della Marina militare, della Guardia Costiera e da due rimorchiatori privati 

Condividi
Ennesimo dramma dell'emigrazione nel Canale di Sicilia. I corpi senza vita di 7 migranti sono stati recuperati nel Mediterraneo Centrale durante alcune operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operative di Roma della Guardia Costiera.

Altri 300 migranti sono stati tratti in salvo nel corso delle stesse operazioni e sono in viaggio verso un porto italiano..

I migranti erano a bordo di tre gommoni e di una piccola barca e sono stati raggiunti da una nave della Marina militare, della Guardia Costiera di Lampedusa e da due rimorchiatori privati.  A bordo di uno dei gommoni sono stati recuperati quattro cadaveri, a bordo di un altro tre.

Ieri cinque persone,  quattro bambini e una donna, erano morte nel naufragio di un barcone carico di migranti nel mar Egeo, al largo delle coste occidentali della Turchia.

Medici Senza Frontiere: allarme per i migranti rinchiusi nei centri in Libia
Intanto Medici Senza Frontiere, che fornisce assistenza, attraverso cliniche mobili, in 7 centri per migranti a Tripoli e nei dintorni della capitale libica, lancia un allarme per le gravi condizioni di vita delle persone trattenute ed esprime la sua opposizione alla "detenzione indefinita e arbitraria di
migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Libia".  Msf sta trattando infezioni respiratorie, diarrea grave, malattie della pelle e infezioni urinarie: tutti malesseri per lo più legati alle condizioni presenti all'interno dei centri detentivi, che sono, rende noto l'organizzazione, sovraffollati e privi di luce e areazione naturali. In alcune strutture, la quantità di spazio per ogni persona è molto limitata. Nei centri detentivi c'è carenza di cibo e i detenuti non hanno un adeguato accesso all'acqua potabile e a servizi igienici adeguati.
Condividi