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MONDO

Dichiarazione approvata a Berlino

Libia, Merkel: "Tutti d'accordo su soluzione politica ed embargo armi"

"Non abbiamo risolto tutti i problemi, ma tutti hanno collaborato in modo costruttivo", dice la cancelliera durante la conferenza stampa finale. Conte: "Soddisfatti, passi avanti". Al Serraj e Haftar rifiutano di incontrarsi

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"Tutti gli Stati sono d'accordo che abbiamo bisogno di una soluzione politica e che non ci sia alcuna chance per una soluzione militare". Angela Merkel parla alla stampa al termine della conferenza internazionale di Berlino sulla Libia. "Abbiamo messo a punto un piano molto ampio- dice-, tutti hanno collaborato in modo molto costruttivo, tutti sono d'accordo sul fatto che vogliamo rispettare l'embargo delle armi con maggiori controlli rispetto al passato".

Dalla tavola rotonda sulla crisi, che ha tenuto impegnati i leader per quattro ore, è emerso un documento di 55 punti. Al Sarraj e Haftar non hanno partecipato. Non si sono mai incontrati e hanno seguito i lavori in stanze separate della Cancelleria tedesca. "Hanno molte divergenze tra loro e non si parlano" conferma la Merkel. "Non erano parte della Conferenza, li abbiamo informati separatamente".

Sono stati la cancelliera e il ministro degli Esteri tedesco Maas a riferire loro i punti centrali del documento, a mediare e intascare il sì dei due leader libici al monitoraggio della tregua e alla conferenza intra-libica. "La prossima settimana si riunirà la commissione che si occuperà del cessate il fuoco in Libia" dichiara Merkel.  Oggi a Berlino "non abbiamo risolto tutti i problemi" ma "abbiamo creato lo spirito, la base per poter procedere sul percorso Onu designato da Salamé".

In conferenza stampa, insieme a Merkel, ci sono anche il ministro degli Esteri, Heiko Maas, il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, e l'inviato speciale per la Libia, Ghassan Salamé. Quest'ultimo parla di "giorno meraviglioso per la Libia".

Salamè: giorno meraviglioso per Libia, ora implementare
"Oggi è un giorno meraviglioso" dice quindi Salamè. L'inviato auspica che da domani si possa implementare tutto quello che è stato deciso oggi.

Guterres: tutti si sono impegnati su fine interferenze
"Tutti si sono impegnati a ritirarsi dalle interferenze nell'interesse libico" dice Guterres. "Non c'è una soluzione militare al conflitto libico, l'hanno detto a più riprese tutti i partecipanti". La soluzione politica in Libia è assolutamente necessaria, aggiunge, annunciando che nei prossimi giorni si incontrerà la commissione '5+5' a Ginevra, commissione per la quale le due parti libiche potranno indicare cinque membri ciascuna e che dovrà monitorare il rispetto del cessate il fuoco. 

"L'Europa ha un ruolo diplomatico importante, come oggi è stato chiaro, per ristabilire la pace in Libia". conclude il segretario generale dell'Onu. Parlando del lungo percorso che ancora c'è da affrontare, Guterres afferma inoltre che anche in futuro l'Europa avrà un ruolo importante nella ricostruzione.

Maas: "Trovata la chiave per una soluzione della crisi"
"Abbiamo trovato la chiave, per così dire, con la quale risolvere il problema della Libia. Ora però bisogna trovare anche il buco della serratura idoneo e trovare il modo per aprire questa porta così da risolvere i problemi" commenta il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas.

Il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Di Maio, tirano le somme a un punto stampa, subito dopo la conclusione del tavolo.

Conte: "Soddisfatti, passi avanti significativi"
"Ci possiamo ritenere soddisfatti,  perché comunque abbiamo compiuto passi avanti, 55 punti condivisi, che includono il cessate il fuoco, l'embargo sull'arrivo di nuove armi ed  un percorso politico-istituzionale ben definito. E' stato nominato anche il comitato militare congiunto che veglierà, monitorerà che la  tregua sia rispettata, abbiamo dei passi avanti significativi" dice il premier.

Italia pronta al monitoraggio della pace
"Ne abbiamo parlato e l'Italia è disponibile a essere in prima fila per un impegno di responsabilità anche sul monitoraggio della pace. Ovviamente dovremo passare dal Consiglio di sicurezza dell'Onu" aggiunge Conte.

Di Maio: risultato Berlino fa ben sperare per il futuro
"Il risultato raggiunto oggi è importante perché tutti i soggetti seduti al tavolo hanno una grande influenza sulle parti libiche e se tutti concordano sugli obiettivi che abbiamo raggiunto, e così è, questo fa ben sperare per il futuro del popolo libico e per tutto il Mediterraneo" commenta Di Maio.

La conferenza
I partecipanti hanno approvato una dichiarazione finale senza modifiche sostanziali alla bozza circolata precedentemente. Il documento approvato prevede - tra l'altro - il cessate il fuoco permanente, un embargo sulle armi e un processo politico per arrivare a un governo unico. Sembra essersi fatta strada tra i leader, inoltre, l'ipotesi di una presenza internazionale in Libia per garantire l'applicazione del cessate il fuoco. L'idea, in parte rilanciata alla vigilia da al Sarraj, è rimbalzata in molte dichiarazioni dei leader. In particolare, si sono espressi a favore l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, il primo ministro britannico Boris Johnson ("Se ci fosse un cessate il fuoco, potremmo inviare persone, esperti per monitorare questo cessate il fuoco"), mentre il premier italiano Giuseppe Conte ha più volte espresso disponibilità.

Anche la Russia sembra ora aperta alla possibilità, stando alle parole di Mikhail Bogdanov, rappresentante speciale di Vladimir Putin per il Medio Oriente e l'Africa, citato dall'agenzia RIA Novosti. Il rappresentante russo ha sottolineato tuttavia che un'eventuale decisione necessiterà una discussione al Consiglio di sicurezza dell'Onu, "l'unico in grado di prendere decisioni vincolanti".

Fondamentale la mediazione di Merkel per superare lo stallo tra le parti
Angela Merkel e il ministro degli Esteri Heiko Maas hanno incontrato al Sarraj e Haftar per riferire le conclusioni adottate. I due leader libici non hanno avuto alcun contatto, non si sono seduti alla tavola rotonda e sono rimasti in due stanze separate della Cancelleria tedesca, sede del summit. Stando a quanto riferito dalla tv Libya al-Ahrar, citando la "delegazione del consiglio presidenziale" di cui è capo al Sarraj, è stato il premier libico a rifiutarsi di incontrare Haftar nelle riunioni di Berlino.

Sarraj e Haftar accettano il monitoraggio della tregua
I due leader libici hanno accettato il monitoraggio della tregua e nominato i membri della commissione militare '5+5' che, secondo il piano di azione Unsmil, dovrebbe avere il compito di monitorare il cessate il fuoco e stabilire la linea degli schieramenti. Nei giorni scorsi era stato soprattutto il generale Haftar a dirsi contrario alla composizione della commissione.

Nel corso dell'incontro con il ministro Maas, al Sarraj ha chiesto che il cessate il fuoco in Libia sia  affiancato da un impegno di Haftar a fermare  "ogni minaccia" nei confronti di Tripoli. Il capo della diplomazia tedesca, si legge in una nota del governo di accordo nazionale libico, ha sottolineato dal canto suo che il cessate il fuoco è un "passo fondamentale" per rilanciare il  processo politico nel Paese.

Sì anche alla conferenza intra-libica
Al Serraj e Haftar hanno inoltre dato la loro approvazione alla convocazione della conferenza intra-libica, da tenersi  probabilmente a Ginevra. La data della conferenza è stata approvata ma non è ancora nota. Insieme al monitoraggio della tregua, la conferenza intra-libica rientra nei punti previsti dal vademecum operativo dell'Unsmil, adottato come allegato alle conclusioni della conferenza.

Conte: finalmente comitato militare, avanti così
"Finalmente sono stati nominati i componenti del Comitato militare congiunto per la Libia. Avanti così" ha scritto su Twitter il premier Giuseppe Conte.

A Berlino 18 delegazioni
Sono diciotto le delegazioni che stanno partecipando alla Conferenza di Berlino sulla Libia iniziata poco fa nella sede della Cancelleria federale tedesca. In testa, il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, e il suo inviato speciale in Libia, Ghassan Salamè. Ecco la lista dei partecipanti: 
- Onu: il segretario generale, Antonio Guterres, e l'inviato speciale in Libia, Ghassan Salame'.
- Ue: la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen; il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, e l'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell.
- Unione africana: il presidente della Commissione dell'Ua, Moussa Faki Mahamat.
- Lega araba: il segretario generale, Ahmed Aboulgheit.
- Libia: il presidente del Governo di accordo nazionale, Fayez al Serraj, e il suo avversario, il generale della Cirenaica, Khalifa Haftar.
- Italia: il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
- Usa: il segretario di Stato, Mike Pompeo.
- Russia: il presidente Vladimir Putin.
- Turchia: il presidente Recep Tayyip Erdogan.
- Francia: il presidente Emmanuel Macron.
- Gb: il premier Boris Johnson.
- Egitto: il presidente Abdel Fattah al Sisi.
- Algeria: il presidente Abdelmadjid Tebboune.
- Cina: Yang Jiechi, direttore dell'ufficio della Commissione centrale degli Affari esteri del Politburo.
- Emirati: il ministro degli Esteri, Sheikh Abdullah bin Zayd al Nahyan.

Eni: produzione ridotta nel giacimento di El Feel
"Eni conferma che al momento la produzione petrolifera di El Feel è stata parzialmente ridotta, a seguito della chiusura forzata di una delle stazioni di valvole adiacenti alla stazione di Hamada lungo l'oleodotto El Feel-Mellitah Complex". Lo ha detto all'Agi un portavoce dell'azienda.

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