POLITICA
Il segretario all'inaugurazione della nuova sede milanese
Articolo18, la sfida della Camusso: "Lo Statuto si può riformare, ma estendendo i diritti a tutti"
"La sfida la lanciamo noi - ha detto il segretario Cgil -: estensione e non contrazione dei diritti". "Non stiamo difendendo noi stessi - ha spiegato -: chi vorrebbe cancellare l'articolo 18 sta cancellando la libertà dei lavoratori"
C'è un'unica direzione quindi nella quale è possibile modificare lo statuto dei lavoratori secondo il segretario della Cgil, e si tratta della "estensione e non della contrazione" dei diritti.
La Camusso ha diretto la "sfida" a "Governo al Parlamento che stanno legiferando su questo tema", puntando il dito anche contro la scelta delle priorità: "è il Governo - ha chiarito - a nostro avviso, che, sbagliando, ha pensato che il tema più urgente di questa stagione sia quello della riforma del mercato del lavoro. Non avevamo bisogno in questo momento - ha spiegato - che il Governo si esercitasse nell'idea di creare un mondo di lavoratori di serie B".
Di fronte a "intenzioni" dell'esecutivo che "sembra siano di riduzione dei diritti e di estensione dell'area della precarietà e della difficoltà", la Cgil vuole portare avanti un'iniziativa di espansione: "noi - ha detto la Camusso - stiamo dicendo che bisogna costruire, invece, diritti che siano universali. E' in questo senso che lo statuto dei lavoratori va aggiornato, non cambiato, né buttato via. Non bisogna dire che è troppo vecchio - ha proseguito - anzi è la base dei diritti fondamentali. Il tema che c'è è che deve ricomprendere in quei diritti fondamentali tutto il mondo del lavoro in tutte le sue caratteristiche".
La Camusso ha sottolineato poi che "il sogno che avremmo tutti è che tutte le forze si unissero per ricostruire un mondo di diritti per i lavoratori". Purtroppo, secondo il leader della Cgil, con il jobs act "ci troviamo di fronte un disegno esattamente opposto. Per questo lanciamo la sfida".
“Non stiamo difendendo noi stessi: chi vorrebbe cancellare l'articolo 18 sta cancellando la libertà dei lavoratori", ha spiegato la leader Cgil, accusando Renzi di essere su posizioni tatcheriane: "Mi sembra che il presidente del consiglio abbia un po' troppo in mente il modello della Thatcher". "La conseguenza del modello degli ultimi 20 anni - ha aggiunto - è un sistema fatto di divisioni che ha portato precarieta' e non competitivita'".
"Non capisco perché – ha concluso la Camusso - uno sciopero generale sarebbe un rischio, è una delle forme di mobilitazione possibile del sindacato".. Sull'eventualità, invece, che ci possa essere in agenda un incontro con il Governo sulla riforma del lavoro, la Camusso ha molti dubbi: "Non mi pare".