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POLITICA

Alta tensione sul Lavoro

Jobs act, Bersani contro Renzi su articolo 18: "intenzioni surreali. Sembra Italia vista da Marte"

Presentato emendamento al Jobs act in discussione al Senato. Sacconi: "Per i neo assunti non ci sarà il reintegro" attualmente previsto dall'articolo 18. Art. 13, emendamento su possibilità di demansionamento. La risposta dell'ex segretario Pd Bersani: "Il governo deve chiarire"

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"E' assolutamente indispensabile che il governo dica al parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perché si parla di cose serie". L'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani invita il governo a sgomberare il campo dalle ipotesi di stampa sul contenuto della delega sul lavoro.

Maurizio Sacconi, Ncd, presidente della commissione Lavoro al Senato e già ministro del Lavoro, che  non ha mai fatto mistero del suo desiderio di abolire l'art. 18 dello Statuto, in un'intervista al "Corriere della Sera" aveva detto di essere soddisfatto di come il Jobs Act sia stato emendato dal governo: "Il Jobs act, come emendato dal governo, consegna ad esso la possibilità di scrivere quel testo unico semplificato, la riforma dello Statuto dei lavoratori, che avevamo auspicato, cambiando tre articoli chiave: il 4, il 13 e il 18. Un terno secco". E ancora: "E' la migliore soluzione che io potessi auspicare. L'indennizzo in caso di licenziamento sarà proporzionato all'anzianità di servizio. Sparisce il reintegro".

Bersani: "Si descrive un'Italia come vista da Marte"
"Io mi ritengo una persona di sinistra liberale - aggiunge Bersani - penso che ci sia assolutamente la necessità di modernizzare le regole del lavoro dal lato dei contratti e dei servizi. Ma leggo oggi sui giornali, come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un'Italia come vista da Marte". "E' ora di poter discutere con precisione cosa intendiamo quando diciamo che bisogna superare il dualismo e l'apartheid nel mercato del lavoro, quando diciamo che bisogna estendere le tutele universalistiche, quando diciamo che bisogna tenere, nella crisi, in equilibrio i rapporti di forza tra capitale e lavoro. Quando diciamo queste che sono cose basiche per un paese", aggiunge l'ex segretario del Pd.   

"Non ci raccontassimo cose che non esistono"
E spiega: "Io vorrei ricordare che in tutta Europa, in Inghilterra, in Francia, in Germania, esiste, ancorché non obbligatoria, la reintegra. Quindi non ci raccontassimo cose che non esistono". Ma il governo deve smentire l'intenzione di voler abolire l'articolo 18 per decreto? "Deve chiarire quali sono i contenuti precisi, perché l'emendamento che è stato presentato, sulla carta, lascia aperta qualsiasi interpretazione. Leggo oggi sui giornali come attribuite al governo delle interpretazioni che secondo me vanno chiarite. L'abolizione della reintegra è uno degli aspetti, non è il solo".

L'alt dei sindacati sul nodo del "reintegro"
Lo scontro sul nodo del "reintegro" in caso di licenziamento giudicato illegittimo si sposta in avanti: "Solo con i decreti delegati - ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - si prenderà una decisione sull'art.18". Arriva però l'alt dei sindacati, con la Cgil che si dice anche pronta a scioperare.

L'iter del decreto
La commissione Lavoro del Senato si riunisce oggi, giovedì 18 settembre, alle 13,30 e non è escluso che oggi stesso si chiuda l'esame del testo per l'approdo in Aula tra martedì e mercoledì della prossima settimana. All'appello manca il voto sugli emendamenti all'articolo 4 compreso il testo presentato ieri dal governo sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che qualche mal di pancia ha creato nel Pd.  

 
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