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MONDO

Sondaggi e opinionisti concordano, incerto l'esito del voto

Austria: ballottaggio per le presidenziali. Corrono sul filo di lana Hofer e van Der Bellen

Gli austriaci votano per decidere se il loro prossimo presidente dovrà essere l'ex leader dei Verdi Alexander van der Bellen o il candidato dell'estrema destra Norbert Hofer

Il candidato di estrema destra Norbert Hofer
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Siamo al rush finale delle elezioni presidenziali austriache. Gli elettori sono chiamati alle urne per scegliere, al ballottaggio, il futuro presidente tra Norbert Hofer dell'estrema destra e Alexander van der Bellen l'ex leader dei Verdi.

Il secondo ed ultimo duello televisivo tra Hofer e van der Bellen non sembra abbia spostato di molto le opinioni degli elettori austriaci. E' la prima volta che la massima carica dello stato, pur con funzioni prevalentemente rappresentative, non è appannaggio dei due principali partiti politici austriaci, i popolari (Oevp) e i socialdemocratici (Spoe).

Nell'ultimo confronto tra i due sfidanti i toni sono stati netti, mentre i sondaggi e gli opinionisti continuano a testimoniare di un'estrema incertezza sull'esito del voto. 

Van der Bellen, 72 anni, ha cercato di recuperare l'attenzione soprattutto di coloro che intendono disertare le urne o di coloro che ci andranno ma voteranno scheda bianca: "Chi vota scheda bianca, vota indirettamente a favore di Hofer".

Dal canto suo Hofer, 45 anni, ha cercato di mostrare il suo volto più moderato, sottolineando la sua capacità di "essere al di sopra delle parti" e non il rappresentante di un partito di estrema destra. Entrambi si sono detti "rassicurati" dall'entrata in carica del nuovo governo (di grande coalizione tra popolari e socialdemocratici) guidato dal cancelliere Christian Kern.

Al primo turno il candidato dell'estrema destra ha raccolto il 35% delle preferenze, Van der Bellen il 21%. I candidati dell'Oevp e del Spoe l'11%. La candidata indipendente Griss, al terzo posto con il 18%, ha detto che voterà van der Bellen al ballottaggio.

Gli ultimi sondaggi danno Hofer vincente tra il 49 e il 57% dei voti, rispetto al 43-51% di Van der Bellen.

L'inatteso trionfo di Hofer ha causato un terremoto politico di tale portata da aver provocato subito la caduta del cancelliere federale e leader socialdemocratico, Werner Faymann. I socialdemocratici si sono affrettati a trovare subito un nuovo leader e nuovo cancelliere: Christian Kern è visto come un capo di governo moderno, lontano dalle logiche di partito e capace di unire i valori sociali con una politica economica di attenzione alle imprese. Un cambio al potere che si è reso necessario per cercare di frenare il disagio di gran parte della popolazione verso i due maggiori partiti, il loro monopolio del potere e l'incapacità di attuare importanti riforme.

Le nuove alleanze politiche dopo la scossa provocata dalla vittoria di Hofer
I due candidati cercheranno di contendersi i voti degli elettori che al primo turno avevano scelto i candidati dei due partiti di governo. Dal canto suo Van der Bellen tenterà di ottenere il sostegno del 19% degli elettori che ha votato al primo turno per la candidato indipendente Irmgard Griss, ex giudice della Corte Suprema. Al momento nessuna delle due formazioni di governo ha data un'indicazione formale di voto per il ballottaggio, anche se molti politici socialdemocratici, tra cui il nuovo cancelliere Kern, e la stessa Griss, hanno già annunciato che voteranno per Van der Bellen. Se infatti Hofer dovesse vincere, l'esecutivo del neo cancelliere socialdemocratico ne uscirebbe indebolito e sarebbe complicato, per la coalizione di governo, resistere fino alle politiche del 2018, spiegano gli analisti citati dall'agenzia austriaca Apa. Ma la scossa provocata dalla vittoria di Hofer è stata talmente forte all'interno del partito socialdemocratico che gli stessi analisti non escludono l'ipotesi che l'Spo possa addirittura proporre un patto di governo con l'Fpo, un argomento decisamente tabù durante il mandato di Faymann.

Dalla parte di Hofer invece i molti elettori che protestano contro una coalizione di governo poco riuscita, secondo quanto spiega Hans Rauscher, analista politico sul quotidiano austriaco Der Standard. "Non sono tutti nazisti. Sono elettori arrabbiati e delusi. Oltre alla disoccupazione, all'aumento dei prezzi, all'inflazione, c'è stato anche l'afflusso dei rifugiati che ha pesato su tutto", continua l'analista sul Der Standard. Sono oltre 90mila le richieste d'asilo arrivate lo scorso anno in Austria e al ballottaggio la questione immigrati potrebbe rivelarsi decisiva. Ciononostante, l'Austria rimane comunque un paese privilegiato, in cui la qualità della vita e l'economia sono un punto di riferimento europeo, con un tasso di disoccupazione del 6% e il quarto reddito pro capite più alto nell'Unione europea.

 Hofer si presenta come difensore delle classi medio-basse e dei valori nazionali
Il candidato di destra ha avvertito che, se sarà eletto, non si limiterà a funzioni cerimoniali e di rappresentanza ma ha promesso che vigilerà sul lavoro del governo, che richiederà risultati concreti tra cui l'andare incontro a quelle che definisce "le necessità del cittadino austriaco medio".  Hofer si presenta infatti come difensore delle classi medio-basse e dei valori nazionali da contrapporre alle minacce rappresentate della globalizzazione, dei migranti, dei diktat di Bruxelles e dai poteri forti. Il suo è un messaggio che convince molti elettori, a cui non pesano i tratti xenofobi, lo sminuire il passato nazista austriaco e il discorso nazionalista dell'Fpo, formazione che al contrario si definisce 'social-patriottica'.

Hofer ottiene consensi in quasi tutti gli strati sociali (molto meno tra le donne e la gente più istruita) ma il suo principale bacino di voti è tra i lavoratori, coloro che più si sentono abbandonati dalla socialdemocrazia, e nel settore agricolo, molto conservatore per tradizione. E anche tra i giovani, che non hanno conosciuto lo splendore della 'grande coalizione' e che sembrano disposti a concedere un'opportunità ai populisti.

A Van der Bellen i voti dei socialdemocratici e dei conservatori che temono l'ultradestra
In questo panorama politico Van der Bellen ha un sostegno molto più risicato. I suoi elettori sono soprattutto ecologisti, la maggior parte dei socialdemocratici e qualche conservatore che vede con timore la salita al potere dell'ultradestra. I suoi discorsi pieni di ironia, di fronte alla chiarezza e alla semplicità delle parole di Hofer, e la sua condizione di intellettuale di sinistra, aperto all'accoglienza di rifugiati e sostenitore del matrimonio tra persone dello stesso sesso, fanno sì che molti elettori di destra e di centro preferiscano addirittura astenersi o non votare un nazionalista dichiarato come Hofer.
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