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Scuola, Azzolina. dad strumento imperfetto ma unico che avevamo
Si accende la discussione sul rientro negli istituti dopo le feste. La ministra Azzolina in collegamento con Bergamo: "In futuro didattica digitale fatta in classe".
A marzo, "la scuola è arrivata a casa dei nostri studenti in un momento difficilissimo. Era quello che la comunità scolastica doveva fare: non lasciare soli i nostri studenti proprio nel momento in cui soffrivano di più", ha spiegato Azzolina. "Ovviamente la scuola non parte da zero perché ha una base ottima, senza la quale non saremmo riusciti a reagire all'emergenza. Non è stato tutto perfetto però c'è stata una risposta rapida", ha aggiunto.
In futuro didattica digitale sarà in classe
"Oggi si parla di scuola a distanza ma domani la didattica digitale dovrà essere fatta in classe,perché il ventunesimo secolo vuole anche questo e perché inostri giovani parlano anche quella lingua". Lo ha sottolineato il ministro. Per Azzolina, "la didattica digitale potrà essere un modo per arricchire le lezioni, abbattere le barriere degli alunni più fragili e con difficoltà di apprendimento e - per quanto riguarda l'amministrazione - alleggerire il più possibile il peso enorme della burocrazia".
"La scuola - ha concluso il ministro - deve volgere lo sguardo al futuro e lo deve fare anche la politica, che non può pensare di lavorare per l'hic et nunc. L'emergenza coronavirus deve portarci a ragionare sulla scuola che vogliamo".
Su digitale c'è gap storico da recuperare
"Sulla scuola digitale abbiamo investito più di 400 milioni in questi mesi, abbiamo acquistato più di 400 mila device e abbiamo portato la connessione dove era possibile farlo, ma tanto ancora deve essere fatto. C'è un gap storico da recuperare e per questo serve uno sforzo gigantesco per accelerare. Dalla crisi che stiamo vivendo, dobbiamo necessariamente far fiorire opportunità". "In Italia sulla scuola non si è mai investito troppo, anzi,molto spesso si è tagliato. Oggi per fortuna la scuola è al centro di un dibattito sano, perché è stato proprio il coronavirus a far capire a tutto il Paese quanto la scuola sia importante". "Paradossalmente - ha aggiunto - questo momento difficile è stato un motore di accelerazione enorme per la scuola perché in questi mesi è stato fatto quello che purtroppo non si era potuto fare. Adesso dobbiamo farne tesoro, affinché dall'emergenza possa nascere una scuola migliore e più digitale".
Da scuole Bergamo lezione per tutti noi
"Ho voluto essere presente a Bergamo in occasione della riapertura delle scuole, per gli esami di Stato, all'istituto Quarenghi. Ho avuto modo di ringraziare la comunità scolastica, ho potuto incontrare il personale e gli studenti e le studentesse che non si erano fatti prendere dallo sconforto, non si sono scoraggiati, sono andati avanti, hanno dato una lezione a tutti noi". E' quanto ha ricordato, dicendosi "emozionata" il ministro dell'istruzione. Bergamo "è una città che ha mostrato molta resilienza, e che rappresenta un luogo simbolo dal punto di vista storico, che ha avuto la forza di rimettersi in piedi con una dignità incredibile, affrontando il dolore della perdita di tanti cittadini. Penso che possiate essere considerati esempio".