MONDO
Il messaggio audio
Baghdadi: "Dopo Ramadi libereremo Baghdad e Karbala". Pioggia di razzi dell'Isis su Palmira
Non è possibile verificare l'autenticità del messaggio. Intanto riprendono i bombardamenti per la conquista di Palmira
Il messaggio
L'audio messaggio è contenuto in un video di oltre 40 minuti diffuso dall'agenzia di informazione dell'Isis Aamaq. Il filmato si intitola "Lo Stato islamico ha liberato Ramadi" e mostra una serie di scene, non datate, relative all'assedio e alle battaglie dentro e fuori il capoluogo di al Anbar. Nel video si fa ampio uso di servizi giornalistici televisivi di emittenti panarabe, che descrivono la disfatta delle forze governative irachene. Il filmato si conclude con la scritta che annuncia l'imminente conquista di Baghdad da parte dell'Isis contro "crociati e sciiti".
Pioggia di razzi dell'Isis su Palmira
Intanto una pioggia di razzi lanciati dai jihadisti dell'Isis sulla città antica di Palmira, in Siria, ha provocato la morte di almeno cinque persone, tra cui due bambini. I razzi hanno colpito ieri sera "numerosi quartieri della città", ha riferito questa mattina l'Osservatorio siriano sui diritti umani. Secondo il direttore dell'ong, Rami Abdel Rahman, "è la prima volta che l'Isis lancia razzi sulla città con tanta intensità".
Patrimonio dell'Unesco
Ieri le forze siriane avevano annunciato di avere respinto i miliziani del gruppo dello Stato islamico dalle vicinanze dell'antica città di Palmira, patrimonio dell'umanità Unesco, per la quale la comunità internazionale aveva lanciato un allarme. I jihadisti, che il 13 maggio hanno sferrato l'offensiva contro la città, sono ancora appostati attorno al centro abitato e da sabato sono appostati a circa un chilometri dal famoso sito archeologico. Sabato i jihadisti erano riusciti a impadronirsi della parte settentrionale della città, ma poi nel giro di ventiquattr'ore sono stati respinti alla periferia. Secondo l'Osservatorio, nella battaglia degli ultimi giorni tra esercito siriano e miliziani per il controllo della città sono morte circa circa 300 persone.