ECONOMIA
Via libera del Cdm al decreto sulla cosiddetta risoluzione bancaria
Banche: ok del Cdm all'attuazione della direttiva Ue sul Bail-in
Dal primo gennaio 2016 entrerà in vigore la direttiva Ue sulla risoluzione delle crisi bancarie che introduce il Bail-in. Dal prossimo anno, quindi, nel caso in cui una banca dovesse entrare in crisi finanziaria, non ci sarà più necessariamente l'intervento dello Stato ma dovranno farsi carico delle perdite anche azionisti e obbligazionisti. Verranno comunque garantiti i depositi fino a 100 mila euro.
I due provvedimenti, proposti dal Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, hanno l'obiettivo, in linea con le direttive Ue in materia, di consentire in caso di crisi bancarie "un intervento precoce e efficace" che riduca "l'impatto del dissesto sull'economia e sul sistema finanziario". Con le nuove misure, sottolinea Palazzo Chigi, "è altresì notevolmente limitata la possibilità di salvataggi pubblici".
Tra le novità quella dell'introduzione del cosiddetto "bail-in" (o salvataggio interno). Ovvero la possibilità per le autorità di vigilanza, nel caso il capitale dell'Istituto non sia sufficiente a risolvere la crisi, di coinvolgere azionisti e obbligazionisti e successivamente di ricorrere anche ai depositi oltre la soglia già tutelata dall'attuale ordinamento, oltre i 100.000 euro.
Nella nota diffusa dopo la riunione del Cdm, il governo spiega che il primo decreto legislativo "reca la disciplina in materia di predisposizione di piani di risoluzione, avvio e chiusura delle procedure di risoluzione, adozione delle misure di risoluzione, gestione della crisi di gruppi internazionali, poteri e funzioni dell'autorità di risoluzione nazionale e disciplina del fondo di risoluzione nazionale. Le attività connesse con la risoluzione spettano all'autorità di risoluzione le cui funzioni, in attuazione dello specifico criterio di delega, sono state attribuite alla Banca d'Italia. L'applicazione del bail-in, come consentito dalla Direttiva e previsto dalla delega, entrerà in vigore il 1° gennaio 2016".
Il secondo decreto, prosegue Palazzo Chigi, "modifica il Testo unico bancario per introdurre la disciplina dei piani di risanamento, del sostegno finanziario infragruppo, delle misure di intervento precoce, mentre l'amministrazione straordinaria delle banche viene allineata alla disciplina europea. Viene inoltre modificata la disciplina della liquidazione coatta amministrativa per adeguarla al nuovo quadro normativo previsto dalla Direttiva e apportare alcune innovazioni alla luce della prassi applicativa".