ECONOMIA
"Visti già effetti positivi su Quantitative easing"
Bce. Draghi: "Acquisto bond fino ad aggiustamento inflazione"
Per il numero uno della Banca centrale "era diventata necessaria una politica monetaria più forte". In riferimento alla misura di Quantitative easing avviata dalla Bce lo scorso gennaio, Draghi evidenzia come "si siano registrati considerevoli miglioramenti negli indicatori della fiducia dei consumatori e del business".
Bruxelles
Il piano di acquisti di titoli di Stato deciso dalla Bce e che scatterà a marzo "ha un elevato potenziale di trasmissione all'economia reale". Sono le parole del presidente della Banca centrale Mario Draghi durante un'audizione al Parlamento europeo. "Sosterranno ulteriormente un ampio ammorbidimento delle condizioni di politica monetaria nell'area euro - ha spiegato il numero uno dell'Eurotower - tra cui quelle rilevanti per l'accesso ai finanziamenti di imprese e famiglie".
La Bce, ha aggiunto il presidente, "ha già visto alcuni effetti positivi" dall'annuncio del Quantitative Easing deciso lo scorso 22 gennaio. Fra questi effetti "l'ulteriore miglioramento delle condizioni finanziarie nel mercato dei capitali e delle obbligazioni in tutta l'Eurozona, con conseguente notevole calo dei tassi sui prestiti alle famiglie e alle imprese". Draghi ha evidenziato anche come "di recente si siano registrati considerevoli miglioramenti negli indicatori della fiducia dei consumatori e del business".
Per quanto riguarda la lista di riforme del governo, il piano presentato dalla Grecia - ha invece scritto Draghi in una mail inviata al presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - "costituisce un buon punto di partenza per il programma di aiuti di Atene ma si allontanano da alcuni impegni presi nel passato. La nostra prima impressione è che il documento copra un ampio spettro di riforme ed in questo senso è sufficientemente completo per essere un punto di partenza valido".
"Gli impegni messi nero su bianco dalle autorità greche differiscono tuttavia da quelli già assunti del programma in un certo numeri di punti, ha rilevato Draghi. "Dovremo valutare se le misure che non sono state accettate dalle autorità greche sono sostituite da misure di entità equivalente o migliore che permettano di raggiungere gli obiettivi del programma" ha continuato, esortando Atene ad "agire rapidamente per stabilizzare la cultura del pagamento e astenersi da azioni unilaterali che vadano in senso contrario".
La Bce, ha aggiunto il presidente, "ha già visto alcuni effetti positivi" dall'annuncio del Quantitative Easing deciso lo scorso 22 gennaio. Fra questi effetti "l'ulteriore miglioramento delle condizioni finanziarie nel mercato dei capitali e delle obbligazioni in tutta l'Eurozona, con conseguente notevole calo dei tassi sui prestiti alle famiglie e alle imprese". Draghi ha evidenziato anche come "di recente si siano registrati considerevoli miglioramenti negli indicatori della fiducia dei consumatori e del business".
Per quanto riguarda la lista di riforme del governo, il piano presentato dalla Grecia - ha invece scritto Draghi in una mail inviata al presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - "costituisce un buon punto di partenza per il programma di aiuti di Atene ma si allontanano da alcuni impegni presi nel passato. La nostra prima impressione è che il documento copra un ampio spettro di riforme ed in questo senso è sufficientemente completo per essere un punto di partenza valido".
"Gli impegni messi nero su bianco dalle autorità greche differiscono tuttavia da quelli già assunti del programma in un certo numeri di punti, ha rilevato Draghi. "Dovremo valutare se le misure che non sono state accettate dalle autorità greche sono sostituite da misure di entità equivalente o migliore che permettano di raggiungere gli obiettivi del programma" ha continuato, esortando Atene ad "agire rapidamente per stabilizzare la cultura del pagamento e astenersi da azioni unilaterali che vadano in senso contrario".