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ECONOMIA

Bollettino economico

Bce: Ripresa Eurozona si sta ampliando, ma la Grecia frena la crescita

Il calo dei prezzi del petrolio rafforza il reddito reale disponibile e sostiene i consumi privati.  Il recente deprezzamento del tasso di cambio dell'euro sta inoltre favorendo le esportazioni. Il protrarsi dell'incertezza politica sulla Grecia tiene però sotto pressione diversi segmenti di mercato, potenzialmente rappresenta un freno alla ripresa economica

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"La ripresa economica dell'area dell'euro ha continuato a mostrare un graduale consolidamento, il mercato del lavoro è migliorato e una serie di fattori ha recentemente fornito un crescente sostegno all'attività dell'area". È quanto scrive la Bce nel Bollettino economico diffuso questa mattina in cui si osserva come il calo dei prezzi del petrolio stia rafforzando il reddito reale disponibile e sostenendo i consumi privati.  Il recente deprezzamento del tasso di cambio dell'euro sta inoltre favorendo le esportazioni.

"Dagli inizi del 2015 i paesi dell'area dell'euro stanno beneficiando del miglioramento delle condizioni di finanziamento grazie agli effetti della politica monetaria tramite il quantitative easing". "Fattori quali gli aggiustamenti di bilancio del settore privato e di quello pubblico, che negli ultimi anni avevano contribuito al prolungato periodo di crescita molto debole del Pil reale - si legge ancora nel bollettino - stanno gradualmente invertendo la tendenza ed esercitando un'influenza meno negativa sull'attività economica nell'area dell'euro".

Il protrarsi dell'incertezza politica sulla Grecia tiene però sotto pressione diversi segmenti di mercato, potenzialmente rappresenta un freno alla ripresa economica e ha causato nuovi ampliamenti degli spread sui rendimenti tra i titoli di Stato. "Tale ampliamento - afferma la Bce nel suo bollettino economico - è stato determinato soprattutto dalle incertezze che circondano l'accesso ai finanziamenti della Grecia e dalla maggiore emissione di titoli di Stato con scadenze più lunghe in alcuni paesi".

"Il differenziale di rendimento a dieci anni è cresciuto di circa 40 punti base in Spagna e Italia e di circa 60 punti base in Portogallo. Tuttavia - conclude la Bce - in una prospettiva a più lungo termine, si è osservata una convergenza tra i  rendimenti sovrani significativa e relativamente costante all'interno dell'area dell'euro (salvo la Grecia) a partire dagli elevati livelli osservati nel luglio 2012".
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