MONDO
Martedì le esplosioni
A Beirut almeno 157 morti e 5mila feriti. Militare italiano ferito: boato fortissimo, indescrivibile
"Voglio organizzare la cooperazione europea e più ampiamente la cooperazione internazionale", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo all'aeroporto di Beirut dove si è recato per incontrare le autorità libanesi dopo le esplosioni di martedì, nella prima visita di un capo dello Stato straniero sul posto. Macron ha anche detto che senza riforme il Libano "continuerà a sprofondare".
Aoun a Macron: identificheremo responsabili
"La ferma determinazione" delle autorità libanesi nell'accertare le cause delle due esplosioni di martedì e "applicare le sanzioni appropriate" ai responsabili è stata sottolineata oggi dal presidente Michel Aoun in un comunicato congiunto emesso al termine di un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo riferisce l'agenzia libanese Nna. Questa, sottolinea ancora Aoun, "è la priorità in questo momento". All'incontro hanno presenziato anche il primo ministro Hassan Diab e il presidente del Parlamento Nabih Berri.
"Nessuno sa la causa delle esplosioni di Beirut": lo afferma Donald Trump, spiegando che la sua amministrazione lavora al fianco delle autorità libanesi. In precedenza Trump aveva parlato di "terribile attentato", ma il Pentagono si è apprestato a smentire spiegando che non ci sono indicazione che si sia trattato di un attacco terroristico.
"Ricordo un boato fortissimo, indescrivibile. Gli eventi si sono susseguiti in maniera molto veloce. Subito dopo l'esplosione, c'è stato un attimo di smarrimento perché l'evento era del tutto imprevisto, però fortunatamente stiamo tutti bene". A dirlo è stato Roberto Caldarulo, il soldato italiano lievemente ferito nell'esplosione al porto di Beirut. "Io ho visto dopo che avevo un po' di sangue sulla mano, ma nulla di trascendentale", ha aggiunto. "La cosa che ci preoccupava e che tuttora ci preoccupa è la situazione della popolazione libanese. Noi l'abbiamo vissuta, ma siamo stati davvero fortunati, mentre tante altre persone purtroppo no", ha aggiunto.
"Beirut sta piangendo, Beirut sta urlando, le persone sono isteriche, sono stanche", ha detto il regista Jude Chehab alla Bbc, chiedendo ai responsabili di presentarsi davanti alla giustizia.
"In questo Paese strangolato dalla crisi economica, provato dal Covid e ora colpito al cuore ci sono tutti gli elementi per una rivolta". A dirlo, intervistato da La Repubblica, è l'economista libanese Sami Nader, direttore del Levant Institute for Strategic Affairs e docente alla UsJ University di Beirut.
Von der Leyen: l'Ue c'è, pronti aiuti
"Questo tragico momento per il Libano dovrebbe essere l'occasione per unire tutte le forze politiche attorno a uno sforzo nazionale per rispondere alle molte sfide che il Paese sta affrontando". Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, parlando telefonicamente con il primo ministro del Libano, Hassan Diab. Von der Leyen "ha espresso le condoglianze e il sostegno dell'Ue al popolo libanese di fronte alla devastante catastrofe che ha colpito la città di Beirut e il Paese nel suo insieme", come ha riferito l'ufficio stampa di Bruxelles. Il presidente e il primo ministro hanno discusso dell'assistenza che l'Ue sta già fornendo, che comprende in particolare: lo spiegamento di oltre 100 Vigili del fuoco altamente qualificati - fra cui un team italiano - per la ricerca e il salvataggio, con veicoli, cani e attrezzature mediche di emergenza, anche attraverso la Croce Rossa libanese; l'offerta di squadre aggiuntive, in particolare per il rilevamento chimico, biologico, radiologico e nucleare; una nave militare porta-elicotteri per l'assistenza medica. L'Ue ha inoltre attivato il sistema di mappatura satellitare Copernicus per aiutare a valutare l'entità del danno.
"Oltre a questi sforzi - si legge nella nota - la Commissione sta mobilitando oltre 33 milioni di euro per le prime necessità d'emergenza, assistenza e attrezzature mediche e protezione delle infrastrutture critiche". La Commissione inoltre "prenderà in considerazione un ulteriore sostegno a seconda della valutazione dei bisogni umanitari in corso". Ursula Von der Leyen e il premier libanese hanno anche discusso della possibilità di "rafforzare le nostre relazioni commerciali in questo momento difficile, in particolare sotto forma di ulteriore agevolazione commerciale e doganale preferenziale". Il capo dell'esecutivo dell'Unione europea ha sottolineato che l'Ue "attribuisce grande importanza all'unità e alla stabilità del Libano, che sono tanto più importanti oggi, sia a livello interno che per la regione".
Volo italiano con aiuti sanitari
Questa mattina è partito dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (Unhrd) di Brindisi un volo umanitario con destinazione Beirut, organizzato dal ministero degli Affari esteri su impulso della vice ministra Emanuela Claudia Del Re, di concerto con il Dipartimento della Protezione Civile e il Comando Operativo del vertice Interforze, in risposta alle richieste di assistenza delle autorità libanesi pervenute per il tramite del Meccanismo Europeo di Protezione Civile. Il volo, carico di circa 8,5 tonnellate di materiale sanitario (kit chirurgici e trauma kit) messo a disposizione dalla Cooperazione Italiana, segue un primo volo che ha trasportato una squadra di esperti Cbrn (Chimici, Biologici, Radiologici e Nucleari) e di valutazione dei dissesti strutturali dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate. Come dichiarato dalla vice ministra Del Re, l'iniziativa ha lo scopo di contribuire concretamente ad alleviare le sofferenze della popolazione libanese, duramente colpita dalla tragica esplosione di due giorni fa e dimostra come l'Italia sia al fianco del Libano in questa drammatica emergenza.