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ECONOMIA

Part time in uscita per 30 mila in tre anni

Boeri, per classe '80 rischio pensione a 75 anni

 Il motivo, ha spiegato il Presidente dell'Inps, sono gli anni di discontinuità contributiva, ossia quegli anni "persi" a causa di un lavoro sempre più frammentato

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La generazione del 1980 rischia di andare in pensione con un ritardo anche di 5 anni, arrivando cosi' a 75 anni di età. Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in un intervento al Graduation Day dell'Altemps dell'Universita' Cattolica. Il motivo, ha spiegato Boeri, sono gli anni di discontinuità contributiva, ossia quegli anni "persi" a causa di un lavoro sempre più frammentato.

In uno studio effettuato proprio sulla classe '80, ha detto il presidente dell'Inps, "abbiamo preso in considerazione i lavoratori dipendenti ma anche gli artigiani, e persone che oggi hanno 36 anni e che probabilmente, a causa di episodi di disoccupazione, hanno una discontinuità contribuitiva di circa due anni". Il che significa che "invece di andare in pensione a 70 anni rischiano di andarci due, tre o anche cinque anni dopo perchè privi dei requisiti minimi".

Il Presidente dell'Inps poi ha sottolineato: "Entreremo nel nuovo sistema contributivo a partire dal 2032, troppo tardi. Per questo meglio una riforma seria e definitiva invece che questo stillicidio di riforme che disorientano le persone".

Part time uscita possibile per 30.000 in 3 anni 
"E' una sperimentazione, noi la seguiremo con estrema attenzione e daremo i dati su quante persone la utilizzeranno". Cosi' Boeri, sul part time in uscita per le persone in procinto di andare in pensione, a margine del Graduation day all'Universita' cattolica del Sacro Cuore a Roma. A chi gli chiedeva se ci siano delle previsioni su quante persone potranno usufruirne, il numero uno dell'Inps ha risposto: "Ci sono dei limiti di stanziamento, ma in ogni caso non potranno essere piu' di 30mila lavoratori nel giro di tre anni. Ci sono dei limiti posti dal finanziamento. Comunque la valuteremo con estrema attenzione, è una sperimentazione e come tale va studiata, non si può dare un giudizio prima che l'esperienza venga fatta".  

Da politica poche informazioni per paura
"Non sono state date informazioni di base per paura di essere punti sul piano elettorale". Il presidente dell'Inps punta il dito contro la politica colpevole, a suo avviso, di non aver dato sufficienti informazioni sul fronte pensionistico e previdenziale alle persone.

Parlando dell'importanza dell'invio delle cosiddette buste arancioni che contengono informazioni sulla storia previdenziale della persona, Boeri, nel suo intervento al Graduation Day dell'Altemps dell'Università Cattolica, ha sottolineato che "sono stati posti ostacoli nella proiezione delle pensioni future e soprattutto nell'operazione buste arancioni perché c'è paura nella classe politica che queste informazioni la possa penalizzare".

Possibile richiedere bonus bebè per gemelli 
"Non è vero che l'Inps non permette alle madri che hanno avuto parti gemellari di poter avere il bonus bebè per entrambi i figli. E' possibile farlo, semplicemente alcuni giornali hanno riportato una notizia erronea. Ci sono procedure che permettono di fare questo". E' quanto ha chiarito Boeri, commentando la notizia apparsa nei giorni scorsi sulla stampa, sul caso di donna che dopo un parto gemellare si e' vista riconoscere il bonus bebè
per un solo figlio. 

 
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