ITALIA
Anniversario di via D'Amelio
Borsellino, parla il figlio Manfredi: Lucia ha portato la croce delle ostilità
Rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, Manfredi Borsellino, concludendo il suo intervento ha detto: "Dovrei chiederle di essere destinato altrove, lontano da una terra davvero disgraziata, ma non glielo chiedo perché ho il dovere di rimanere qui: lo devo a mio padre e soprattutto a mia sorella Lucia"
Lo ha detto, nel corso di un intervento non previsto dal programma, un commosso Manfredi Borsellino, intervendo nel corso delle celebrazioni per la strage di via D'Amelio, al palazzo di giustizia. Manfredi - commissario della polizia di stato - ha detto di essere presente oggi per il grande rispetto che nutre nei confronti del capo dello Stato a cui si è rivolto in un messaggio a "cuore aperto".
Rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, Manfredi Borsellino, concludendo il suo intervento ha detto: "Dovrei chiederle di essere destinato altrove, lontano da una terra davvero disgraziata, ma non glielo chiedo perché ho il dovere di rimanere qui: lo devo a mio padre e soprattutto a mia sorella Lucia".
L'abbraccio di Mattarella
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella si è alzato e ha abbracciato Manfredi Borsellino, figlio del magistrato, quando il commissario di polizia, commosso, ha finito il suo discorso a Palazzo di giustizia.
Le parole di Alfano: "Se altre Procure sanno parlino"
"Se ci sono altri magistrati che sono in possesso dell'intercettazione tra Crocetta e Tutino, la cui esistenza è stata smentita dalla Procura di Palermo, che lo dicano", ha ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Palermo per la commemorazione della strage di via D'Amelio. "L'incertezza crea - ha aggiunto - un clima insopportabile". "Se quelle Procure non le tirano fuori in modo trasparente - ha aggiunto Alfano parlando delle presunte intercettazoni - allora si tratta di uffici che non fanno il gioco dello Stato".