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MONDO

La strage in Francia

Brahim Aouissaoui: ritratto di un ragazzo come tanti che a Nizza si è trasformato in terrorista

Una trasformazione graduale, la scelta di diventare musulmano praticante. Ma nessuno in Tunisia avrebbe immaginato che quel ragazzo avrebbe portato il terrore nel cuore dell'Europa

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di Salah Methnani Ancora una volta il nome di un cittadino tunisino è associato ad un attacco terroristico che colpisce brutalmente l’Europa. Dopo Mohamed Bouhlel, autore dell’attacco di Nizza il 14 luglio 2016, Anis Amri che ha fatto 12 vittime a Berlino nel novembre dello stesso anno, un giovane di 21 anni armato di coltello colpisce questa volta in pieno centro di Nizza, nella basilica di Notre-Dame.

Mentre gli inquirenti francesi sono al lavoro per ricostruire il profilo e la rete dei contatti di Brahim Aouissaoui, che era completamente sconosciuto fino al giorno dell’attacco dai servizi di intelligence, dalla cittadina di Tina, dove viveva il terrorista nel governatorato di Sfax cominciano a filtrare alcune informazioni. Alcune fonti raggiunte al telefono descrivono un profilo che assomiglia a tanti altri giovani tunisini, passati all’azione all’improvviso senza destare sospetti. Giovani che sono stati indottrinati e hanno adottato in breve tempo la sanguinaria ideologia dell’isis.

Brahim Al-Issaoui era diventato, stando a quanto ci è stato raccontato da chi lo aveva conosciuto prima di imbarcarsi verso le coste siciliane e arrivare poi in Francia, un musulmano praticante quando aveva 19 anni. Una trasformazione graduale nel suo comportamento che lo avrebbe portato in un primo momento ad allontanarsi dall’alcol e da tutti i peccati e ad osservare rigorosamente le 5 preghiere quotidiane in una moschea del quartiere.

Una trasformazione che non era sufficiente per le autorità tunisine per schedarlo come potenziale terrorista.

Aveva lavorato per due anni come meccanico e con i soldi guadagnati si era messo in proprio a vendere benzina di contrabbando. Del percorso seguito fino al giorno dell’attacco si sa per ora che si trovava a Bari il 9 ottobre, prima di dileguarsi nel nulla.

Gli inquirenti francesi avrebbero ritrovato 2 cellulari che appartenevano al terrorista che potrebbero aiutare a ricostruire il momento esatto del suo arrivo in Francia e le persone con cui era entrato in contatti.

Stando alle ultime notizie un 47 enne, è stato fermato nella notte ed è stato iscritto nel registro degli indagati. Avrebbe avuto legami con il terrorista la vigilia dell’attacco. Intanto un sedicente gruppo terroristico di “Ansar Al Mahdi in Tunisia e nel Meghreb”, di cui nessuno aveva mai sentito parlare in passato ha rivendicato con un video l’attacco di Nizza.
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