Brasile, il giudice anticorruzione Sergio Moro sarà superministro di Bolsonaro
Il magistrato simbolo accetta l'invito per il dicastero di Giustizia e Sicurezza. E' lui il titolare dell'inchiesta Lava Jato che ha fatto 'cadere' politici di ogni parte. Il più 'illustre' Inacio Lula da Silva, condannato a 12 anni di carcere
Sergio Moro, il magistrato simbolo delle inchieste anticorruzione in Brasile, ha annunciato oggi che ha accettato di essere a capo di un "superministero" che riunirà la Giustizia e la Sicurezza Pubblica nel governo di Jair Bolsonaro
Moro si è riunito oggi con Bolsonaro nella residenza del presidente eletto a Rio de Janeiro e, dopo l'incontro, ha diffuso una dichiarazione sulla sua decisione, evitando i cronisti mentre viaggiava di ritorno a Curitiba.
Nella nota, il giudice ha segnalato che gli costa abbandonare la sua carriera "dopo 22 anni nella magistratura", ma "la prospettiva di poter implementare una forte agenda anti-corruzione e contro la criminalità organizzata, nel rispetto della Costituzione, la legge e i diritti, mi ha portato a prendere questa decisione".
Moro ha precisato che l'inchiesta anticorruzione che coordinava, nota come Lava Jato, "andrà avanti da Curitiba, grazie al valido lavoro dei giudici locali", ma "per evitare polemiche inutili", ha deciso di escludersi da nuove udienze relative ai casi in svolgimento.
Da quando l'indagine 'Lava Jato' è stata lanciata nel 2014, sono caduti politici di ogni parte, ma Moro è stato accusato di essere particolarmente impietoso con la sinistra, specialmente con l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Lula sta attualmente scontando una condanna a 12 anni di carcere, che ha portato i tribunali a impedire la sua corsa per le presidenziali.