MONDO
Fermati due sospetti
Burundi, per la polizia le suore sono state violentate. Una è stata decapitata
Il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana ha affermato Suor Bernardetta Boggian è stata decapitata. Per la polizia le tre vittime hanno subito violenza, ma la vicaria generale delle Missionarie saveriane ha smentito categoricamente questa ricostruzione
Burundi
Uccise in modo barbaro, in due momenti diversi. Per il momento questa è l'unica certezza sull'omicidio delle tre missionarie italiane in Burundi. Dalla scena del delitto è stato visto fuggire un uomo con un coltello in mano, la polizia sta cercando di identificare l'assassino (o gli assassini) e di capire il perchè di un'aggressione tanto violenta: due persone sarebbero in stato di fermo e i tre guardiani del convento di Kamenge, teatro della tragedia, sono stati interrogati.
Missionarie Saveriane: "Non sono state stuprate", smentita la polizia
È stato il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana a raccontarlo. Secondo la polizia "Tutte e tre le religiose (Suor Olga Raschietti, suor Lucia Pulici e suor Bernardetta Boggian) sono state violentate" prima di essere barbaramente uccise. Suor Silvia Marsili, vicaria generale delle Missionarie saveriane, interpellata da Avvenire, ha però smentito categoricamente tale ricostruzione. "È circolata la notizia dello stupro delle tre religiose. A noi non risulta. Per quanto ne sappiamo, dalle testimonianze raccolte in loco, Suor Bernardetta, suor Olga e suor Lucia non sono state violentate".
L'aggressione e gli omicidi
Domenica pomeriggio sono state aggredite e uccise nel loro convento di Kamenge, a Bujumbura, suor Lucia Pulici, 75 anni e suor Olga Raschietti, 80 anni: sarebbero state sgozzate. Una di loro è stata anche colpita con una pietra. Poi è arrivata la notizia, data in anteprima del Giornale Radio Rai, di una terza vittima, la missionaria Bernardetta Boggian. Ai microfoni del Gr1 suor Giuseppina aveva parlato di una terza religosa uccisa in un'episodio successivo, nella notte. Dinamica poi confermata dalla Farnesina. La donna è stata decapitata. Il portavoce della polizia, il colonnello Helmegilde Harimenshi, ha spiegato che si sospetta che la seconda aggressione possa essere opera di un complice che era rimasto all'interno del convento.
Il racconto del capo dei Saveriani
"Un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore" ha commentato Mario Pulcini, superiore dei missionari Saveriani in Burundi. Alla Misna, l'agenzia del Servizio internazionale missionario, ha raccontato: "Verso le 16 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa, mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all'aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi. C'era apprensione soprattutto perché dall'interno della casa non c'erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate". Padre Pulcini ha proseguito: "I guardiani del cancello non le avevano viste uscire. Ero davanti all'entrata con l'intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia". Nonostante l'accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. "Poi, questa notte, le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l'aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita".
Caccia al killer
Il governo di Bujumbura ha assicurato di aver avviato la caccia del killer. Le autorità stanno cercando l'uomo, "un giovane che è stato visto lasciare la scena del delitto, con un coltello in mano" riferisce uno dei funzionari del distretto di Kamenge, il quartiere della capitale dove si trova il convento delle suore. Per ora sono stati interrogati tre uomini. Il vicepresidente del Burundi, Prosper Bazombanza, si è detto "inorridito" da questa barbarie e ha aggiunto:"Nessuno riesce a capire come una terza suora abbia potuto essere aggredita nella notte".
Non è stato rubato nulla
Inizialmente si è pensato a un tentativo di rapina finito male, ma non è stato trafugato denaro dal convento. Le tre vittime, inoltre, sarebbero state uccise in due momenti diversi, il che indebolisce questa ipotesi.
Papa Francesco: "Sangue delle suore uccise sia seme fraternità"
Il Papa, "profondamente colpito dalla tragica morte" delle tre suore auspica che "il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli". Papa Francesco poi prega per queste "generose testimoni del Vangelo" e invia la propria benedizione ai famigliari, alle consorelle e a tutti coloro che piangono la scomparsa delle suore italiane.
50 anni di vita religiosa
Suor Lucia Pulici aveva festeggiato a luglio i 50 anni di vita nella congregazione religiosa. Suor Olga Raschietti è originaria della provincia di Vicenza, mentre Bernardetta Boggian, era originaria di Ospedaletto Euganeo e, salvo piccole pause, era dedita alla missione in Africa Centrale - Congo e ora Burundi - dal 1970. Il convento di Kamenge , dove è avvenuta la tragedia, si trova in un quartiere settentrionale di Bujumbura e sostiene un centro per i giovani fondato dai Saveriani che promuove la convivenza tra etnie diverse.
Missionarie Saveriane: "Non sono state stuprate", smentita la polizia
È stato il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana a raccontarlo. Secondo la polizia "Tutte e tre le religiose (Suor Olga Raschietti, suor Lucia Pulici e suor Bernardetta Boggian) sono state violentate" prima di essere barbaramente uccise. Suor Silvia Marsili, vicaria generale delle Missionarie saveriane, interpellata da Avvenire, ha però smentito categoricamente tale ricostruzione. "È circolata la notizia dello stupro delle tre religiose. A noi non risulta. Per quanto ne sappiamo, dalle testimonianze raccolte in loco, Suor Bernardetta, suor Olga e suor Lucia non sono state violentate".
L'aggressione e gli omicidi
Domenica pomeriggio sono state aggredite e uccise nel loro convento di Kamenge, a Bujumbura, suor Lucia Pulici, 75 anni e suor Olga Raschietti, 80 anni: sarebbero state sgozzate. Una di loro è stata anche colpita con una pietra. Poi è arrivata la notizia, data in anteprima del Giornale Radio Rai, di una terza vittima, la missionaria Bernardetta Boggian. Ai microfoni del Gr1 suor Giuseppina aveva parlato di una terza religosa uccisa in un'episodio successivo, nella notte. Dinamica poi confermata dalla Farnesina. La donna è stata decapitata. Il portavoce della polizia, il colonnello Helmegilde Harimenshi, ha spiegato che si sospetta che la seconda aggressione possa essere opera di un complice che era rimasto all'interno del convento.
Il racconto del capo dei Saveriani
"Un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore" ha commentato Mario Pulcini, superiore dei missionari Saveriani in Burundi. Alla Misna, l'agenzia del Servizio internazionale missionario, ha raccontato: "Verso le 16 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa, mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all'aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi. C'era apprensione soprattutto perché dall'interno della casa non c'erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate". Padre Pulcini ha proseguito: "I guardiani del cancello non le avevano viste uscire. Ero davanti all'entrata con l'intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia". Nonostante l'accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. "Poi, questa notte, le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l'aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita".
Caccia al killer
Il governo di Bujumbura ha assicurato di aver avviato la caccia del killer. Le autorità stanno cercando l'uomo, "un giovane che è stato visto lasciare la scena del delitto, con un coltello in mano" riferisce uno dei funzionari del distretto di Kamenge, il quartiere della capitale dove si trova il convento delle suore. Per ora sono stati interrogati tre uomini. Il vicepresidente del Burundi, Prosper Bazombanza, si è detto "inorridito" da questa barbarie e ha aggiunto:"Nessuno riesce a capire come una terza suora abbia potuto essere aggredita nella notte".
Non è stato rubato nulla
Inizialmente si è pensato a un tentativo di rapina finito male, ma non è stato trafugato denaro dal convento. Le tre vittime, inoltre, sarebbero state uccise in due momenti diversi, il che indebolisce questa ipotesi.
Papa Francesco: "Sangue delle suore uccise sia seme fraternità"
Il Papa, "profondamente colpito dalla tragica morte" delle tre suore auspica che "il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli". Papa Francesco poi prega per queste "generose testimoni del Vangelo" e invia la propria benedizione ai famigliari, alle consorelle e a tutti coloro che piangono la scomparsa delle suore italiane.
50 anni di vita religiosa
Suor Lucia Pulici aveva festeggiato a luglio i 50 anni di vita nella congregazione religiosa. Suor Olga Raschietti è originaria della provincia di Vicenza, mentre Bernardetta Boggian, era originaria di Ospedaletto Euganeo e, salvo piccole pause, era dedita alla missione in Africa Centrale - Congo e ora Burundi - dal 1970. Il convento di Kamenge , dove è avvenuta la tragedia, si trova in un quartiere settentrionale di Bujumbura e sostiene un centro per i giovani fondato dai Saveriani che promuove la convivenza tra etnie diverse.