MONDO
Emergenza terrorismo
Arresto in Grecia, nessun collegamento con cellula belga. Caccia ai jihadisti in tutta Europa
Fermato Abou Omar Soussi in Grecia, insieme ad altre tre persone. A dispetto di quanto ritenuto in un primo momento, la procura belga nega che le persone arrestate siano collegabili con l'inchiesta sulle morti di Verviers. Due arresti al confine con l'Italia: erano ricercati in Belgio, fermati al Fréjus. Il ministro Gentiloni: "L'allarme in Italia ora è sette su dieci"
Bruxelles (Belgio)
È stato arrestato in Grecia, Abou Soussi, insieme ad altre tre persone. Era ritenuto il presunto capo della cellula jihadista che stava pianificando attentati in Belgio. Ma la Procura belga nega che le persone arrestate in Grecia siano collegabili con l'inchiesta sulle morti di Verviers. Lo scrive il sito del quotidiano belga 'La Libre'. Dunque, nessun legame con l'operazione antiterrorismo condotta in Belgio giovedì scorso, conclusasi con la morte di due jihadisti e l'arresto di una terza persona.
Gli altri arresti
In giornata ci sono stati altri trenta arresti in tutta l'Europa: si tratta di jihadisti pronti a tutto pur di difendere il terrore, forse persino a decapitare un alto magistrato belga. I terroristi sono stati fermati nelle ultime 24 ore fra Belgio, Francia, Germania e anche Italia, dove stavano cercando di scappare due persone, fuggite dalla maxi-retata delle forze speciali belghe.
Sale l'allerta Ue
Mentre la leader del Front National Marine Le Pen chiede la pena di morte, sale l'allerta in Europa, con Spagna e Belgio che decidono di passare all'azione adottando nuove misure anti-terrore. In particolare, il Belgio ha annunciato che schiererà per la prima volta, dopo trent'anni, 300 militari in piazza accanto alla polizia per proteggere obiettivi sensibili, come sinagoghe e ambasciate.
La ricerca dell'uomo in Peugeot
Intanto sono state diramate in Francia le ricerche di una Peugeot nera su cui viaggerebbe un presunto jihadista, partito dalla Germania e diretto verso Rennes, nel nord della Francia. Il presunto terrorista islamico avrebbe annunciato in rete di dover decapitare alcuni infedeli, colpevoli di comportamenti offensivi verso la religione musulmana. L'allarme è scattato anche a Ventimiglia e alla dogana di Chiasso.
La maxi-retata
Dodici le perquisizioni e tredici i fermati in Belgio fra capitale e province sino a Verviers, teatro del sanguinoso scontro a fuoco dove due sospetti "foreign fighters" di una cellula pronta a colpire sono morti sotto i colpi dei corpi speciali. A questi si aggiungono altri due arresti, sempre legati alla cellula di Verviers, compiuti dai doganieri francesi nella zona di Chambéry su mandato d'arresto europeo spiccato dalle autorità belghe, accortesi in tempo della fuga dei due sospetti, pronti a passare il confine con l'Italia. Anche Parigi ha fermato in periferia una dozzina di persone, tra cui il complice principale di Amedy Coulibaly, l'attentatore del supermercato kosher. Lunga notte pure a Berlino, dove sono state fermate due persone fra cui un arruolatore di jihadisti turchi e russi. Mentre una ragazza di diciotto anni è stata arrestata per terrorismo all'aeroporto di Stansted, vicino a Londra.
Le cellule pronte a colpire
Secondo l'intelligence americana, ci sarebbero fino a venti cellule dormienti in Europa pronte a colpire, soprattutto in Belgio, Germania, Francia e Olanda. Non a caso è infatti stata aumentata anche la sicurezza nei palazzi Ue a Bruxelles ed è subito arrivato il sostegno della Commissione al giro di vite sui documenti d'identità proposti da alcuni Paesi fra cui il Belgio. Bloccare il proliferare dei "foreign fighters" sarà anche il tema della riunione dei ministri degli Esteri Ue lunedì.
Gelo Francia-Usa, Kerry si scusa
Nel giorno del dolore dell'ultimo saluto al caporedattore di Charlie Hebdo, Charb, fra l'Internazionale, "Bella ciao", vignette e tanta musica jazz, il segretario di Stato americano John Kerry ha fatto mea culpa, scusandosi per l'assenza alla grande marcia di Parigi di domenica scorsa: "Il nostro cuore è con voi", ha detto, mandando un "grande abbraccio" a Parigi.
Gli altri arresti
In giornata ci sono stati altri trenta arresti in tutta l'Europa: si tratta di jihadisti pronti a tutto pur di difendere il terrore, forse persino a decapitare un alto magistrato belga. I terroristi sono stati fermati nelle ultime 24 ore fra Belgio, Francia, Germania e anche Italia, dove stavano cercando di scappare due persone, fuggite dalla maxi-retata delle forze speciali belghe.
Sale l'allerta Ue
Mentre la leader del Front National Marine Le Pen chiede la pena di morte, sale l'allerta in Europa, con Spagna e Belgio che decidono di passare all'azione adottando nuove misure anti-terrore. In particolare, il Belgio ha annunciato che schiererà per la prima volta, dopo trent'anni, 300 militari in piazza accanto alla polizia per proteggere obiettivi sensibili, come sinagoghe e ambasciate.
La ricerca dell'uomo in Peugeot
Intanto sono state diramate in Francia le ricerche di una Peugeot nera su cui viaggerebbe un presunto jihadista, partito dalla Germania e diretto verso Rennes, nel nord della Francia. Il presunto terrorista islamico avrebbe annunciato in rete di dover decapitare alcuni infedeli, colpevoli di comportamenti offensivi verso la religione musulmana. L'allarme è scattato anche a Ventimiglia e alla dogana di Chiasso.
La maxi-retata
Dodici le perquisizioni e tredici i fermati in Belgio fra capitale e province sino a Verviers, teatro del sanguinoso scontro a fuoco dove due sospetti "foreign fighters" di una cellula pronta a colpire sono morti sotto i colpi dei corpi speciali. A questi si aggiungono altri due arresti, sempre legati alla cellula di Verviers, compiuti dai doganieri francesi nella zona di Chambéry su mandato d'arresto europeo spiccato dalle autorità belghe, accortesi in tempo della fuga dei due sospetti, pronti a passare il confine con l'Italia. Anche Parigi ha fermato in periferia una dozzina di persone, tra cui il complice principale di Amedy Coulibaly, l'attentatore del supermercato kosher. Lunga notte pure a Berlino, dove sono state fermate due persone fra cui un arruolatore di jihadisti turchi e russi. Mentre una ragazza di diciotto anni è stata arrestata per terrorismo all'aeroporto di Stansted, vicino a Londra.
Le cellule pronte a colpire
Secondo l'intelligence americana, ci sarebbero fino a venti cellule dormienti in Europa pronte a colpire, soprattutto in Belgio, Germania, Francia e Olanda. Non a caso è infatti stata aumentata anche la sicurezza nei palazzi Ue a Bruxelles ed è subito arrivato il sostegno della Commissione al giro di vite sui documenti d'identità proposti da alcuni Paesi fra cui il Belgio. Bloccare il proliferare dei "foreign fighters" sarà anche il tema della riunione dei ministri degli Esteri Ue lunedì.
Gelo Francia-Usa, Kerry si scusa
Nel giorno del dolore dell'ultimo saluto al caporedattore di Charlie Hebdo, Charb, fra l'Internazionale, "Bella ciao", vignette e tanta musica jazz, il segretario di Stato americano John Kerry ha fatto mea culpa, scusandosi per l'assenza alla grande marcia di Parigi di domenica scorsa: "Il nostro cuore è con voi", ha detto, mandando un "grande abbraccio" a Parigi.