POLITICA
Jobs Act ed articolo 18
Camusso: "Sciopero? Dipende dal governo. Esecutivo ha stessi feticci di Monti e Berlusconi"
"Bisogna chiedere all'esecutivo se c'è ancora spazio per un confronto o se invece si preferisce percorrere scorciatoie", ha spiegato il segretario Cgil a margine di un dibattito a Pisa
Camusso, a Fornacette (Pisa), ha risposto alle domande dei giornalisti sulle polemiche innescate dal testo di riforma del lavoro presentato dal Governo: "Nei prossimi giorni ci incontreremo con Cisl e Uil e valuteremo quali saranno le nostre risposte alle scelte del Governo. La nostra priorità è e resta quella di superare la precarietà e il dualismo nel mondo del lavoro".
"Non siamo noi a volere lo scontro, semmai questa domanda (sullo sciopero ndr.) va fatta al Governo che agita lo spettro della decretazione per una materia costituzionale come il lavoro", ha spiegato la Camusso. "Non c'è alcuna ragione istituzionale - ha detto la leader sindacale - perché si prospetti l'ipotesi di una riforma del mercato del lavoro attraverso la decretazione. Quindi se il Governo decide di ascoltare si può continuare a ragionare, altrimenti il sindacato deciderà quali contenuti dare alla mobilitazione dei lavoratori".
"Anche oggi - ha continuato il segretario Cgil - il ministro Poletti ha ripetuto che l'articolo 18 non è in discussione e quindi vedremo se ha ragione o se invece l'orientamento del governo è diverso".
La leader sindacale ha anche risposto a chi chiede ai rappresentanti dei lavoratori di non arroccarsi sulle proprie posizioni suggerendo di imboccare anche la strada della proposta, come ha fatto oggi il segretario della Fiom, Maurizio Landini: "Non sono sorpresa dalle sue parole - ha spiegato la Camusso - perché Landini sa benissimo che il direttivo della Cgil ha approvato proprio ieri un documento in cui si parla di contenuto e in cui si indicano con chiarezza quali sono le priorità, a cominciare dalla precarizzazione del mondo del lavoro".
"Le promesse di cambiamento - ha concluso la Camusso - si stanno traducendo nel peggiore continuismo dei governi precedenti". "Chi è arrivato al Governo - ha aggiunto - proponendosi come grande innovatore alla fine ha scelto gli stessi tre feticci dei governi Monti e Berlusconi: revisione dell'articolo 18, togliere tutele e introdurre forme di controllo a distanza del lavoro per renderlo ancora più subalterno".
La Cgil, ha concluso la Camusso, "ha approvato proprio ieri nel suo direttivo un documento in cui si dice chiaramente che proporremo una nostra idea di riforma dello statuto dei lavoratori per parlare a tutti i lavoratori e non solo ad alcuni, in sostanza, per mutuare le metafore calcistiche di questi giorni, per provare a essere tutti in serie A e non qualcuno nella massima serie e qualcuno in serie B o serie C".