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ECONOMIA

La polemica su un possibile ingresso in politica

Caso Landini, vertice con Camusso. Leader Fiom:"Nulla da spiegare. Mia posizione alla luce del sole"

Le acqua agitate della politica scuotono la Cgil. Il numero uno della Fiom domenica in un'intervista al Fatto quotidiano ha parlato di una "nuova coalizione sociale". Poi in serata la precisazione: "Il Fatto mi attribuisce affermazioni mal pronunciata o comunque forzata" 

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La scia delle polemiche su un possibile salto in politica di Maurizio Landini non si è ancora estinta. Lo dimostra il fatto che oggi il segretario della Cgil Susanna Camusso ha convocato il numero uno della Fiom per dei chiarimenti. Che il sindacato non avesse gradito troppo i contenuti dell'intervista al Fatto lo si era capito già ieri dal tweet del portavoce di Camusso Massimo Gibelli: "Se Maurizio vuol scendere in politica tutti i nostri auguri ma il sindacato Fiom è un'altra cosa". 

"Non c è nulla da spiegare. Quello che dovevo dire l'ho detto, l'ho sempre detto, sui giornali, negli attivi, all'interno e all'esterno, sempre alle luce del sole" spiega comunque il leader Fiom Landini al termine dell'incontro Camusso. I due avrebbero anche fatto il punto sulla prossima assemblea nazionale per la Fiom in calendario per venerdì e sabato prossimo a Cervia dove, spiega ancora Landini, si parlerà di questo ma anche "del Jobs act e di come proseguire la lotta".

Una posizione, quella di Landini sul sindacato e politica "certo non nuova. Non ci sono segreti", prosegue ancora ribadendo come "l'intervista era chiara ed esplicita, solo i titoli erano sbagliati". Precisazione già esplicitata con la nota di ieri sera:"La prima pagina del Fatto Quotidiano di domenica 22 febbraio mi attribuisce un'affermazione non pronunciata e perlomeno forzata: 'adesso faccio politica' con tanto di virgolette che la rendono fuorviante".

Non si è fatta attendere ieri la reazione di Renzi che durante la trasmissione "In mezz'ora" ha detto: "Non credo che Landini abbandoni il sindacato, è il sindacato che ha abbandonato Landini.  Il progetto Marchionne sta partendo, la Fiat sta tornando, meno male, a fare le macchine. La sconfitta sindacale pone Landini nel bisogno di cambiare pagina, il suo impegno in politica scontato".
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