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MONDO

NYT: entro ottobre i capi d'imputazione

Caso Ucraina, l'avvocato di Trump ha incontrato procuratori di Kiev

Lo rivela il Washington Post. Giuliani ha deciso di conservare sms per salvaguardarsi

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La questione impeachment nei confronti del presidente americano Donald Trump inizia a farsi seria. L'avvocato personale del tycoon, Rudy Giuliani, ha incontrato ben cinque procuratori ucraini a cominciare dal 2018. L'obiettivo era di fare pressioni affinché si aprissero inchieste che coinvolgessero Joe Biden, uno dei principali avversari del presidente repubblicano alle prossime elezioni del 2020. Lo rivela il Washington Post.

L'ex sindaco di New York ha affermato in un'intervista alla Cnn che "il dipartimento di Stato incoraggiò i suoi contatti con il governo di Kiev e approvò tutte le sue comunicazioni". Così Giuliani ha deciso di conservare cinque-sei sms come prova per salvaguardarsi nella vicenda aperta qualche giorno fa dal "whistleblower", la talpa agente della Cia, una sorta di "Gola Profonda" come quella che nel 1972 costrinse il presidente Richard Nixon alle dimissioni durante lo scandalo Watergate.

I motivi della messa in stato d'accusa verso Trump
La presidente della Camera Nancy Pelosi spiega: "I democratici si muoveranno rapidamente ma non avventatamente nell'indagine per la messa in stato d'accusa". Una telefonata tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, fatta lo scorso 25 luglio, ha dato il via da parte dei democratici a un'inchiesta per accertare se il capo della Casa Bianca abbia chiesto (secondo la talpa si parla di otto volte) al magnate delle televisioni ucraine di aprire un'indagine giudiziaria ai danni di Hunter Biden,  consigliere dell'azienda del gas Burisma, per infangare il padre Joe, candidato principale dei democratici alle presidenziali del 2020. In cambio Trump avrebbe assicurato lo sblocco delle forniture militari Usa per 250 milioni all'Ucraina. 

Secondo il New York Times gli eventuali capi di imputazione per l'impeachment potrebbero essere redatti entro la fine di ottobre, ultimata l'indagine in corso.

Il dipartimento di stato ha confermato che l'inviato Usa per l'Ucraina Kurt Volker mise in contatto Rudy Giuliani con un alto collaboratore del leader ucraino Zelensky "su richiesta del consigliere presidenziale Andriy Yermak", ma ha precisato che il legale "non parla per conto del governo Usa". La denuncia della talpa indica che dirigenti del dipartimento di Stato non erano contenti dei tentativi di Giuliani di contattare funzionari ucraini per indagare i Biden.

"Se la mia telefonata non è appropriata, nessun presidente futuro potrà mai più parlare con un altro leader straniero" ha scritto Trump su Twitter, continuando a parlare "di inutile caccia alle streghe". Il presidente ha attaccato via social anche Adam Schiff, democratico membro della Camera dei rappresentanti, definendolo "malato", perché avrebbe letto al Congresso "una versione della conversazione che non esiste".

Biden ha spiegato che nessuno della "mia famiglia ha fatto qualcosa di sbagliato", ma ha anche attaccato il presidente Trump: "Ha cercato di rubare le elezioni. Avrebbe voluto l'aiuto straniero per vincere al voto". Quindi un nuovo coinvolgimento di un paese straniero in vista del voto, come era già accaduto con la Russia per le elezioni presidenziali del 2016 (in quel caso si aprì l'inchiesta giudiziaria Russiagate).

Tre commissioni della Camera dei Rappresentanti Usa hanno ordinato al segretario di Stato americano Mike Pompeo la consegna di documenti sull'Ucrainagate. Si tratta delle commissioni Esteri, Vigilanza e Intelligence che hanno chiesto a Pompeo, lo scorso 23 settembre, di inviare documenti relativi al presidente Donald Trump, al suo legale Rudy Giuliani e al governo di Kiev. La scadenza era stata fissata a ieri e Pompeo non l'ha rispettata. "I documenti 'subpoena' devono essere parte dell'inchiesta per l'impeachment e devono essere condivisi tra le commissioni. Il mancato rispetto o il rifiuto di rispettare l'ordine - hanno scritto a Pompeo i presidenti dei panel - costituiscono prova di intralcio dell'inchiesta sull'impeachment".
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