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SPORT

Il 6 giugno la finalissima di Berlino

Champions League, dai gironi alla finale il cammino di Juventus e Barcellona

I bianconeri sono la sorpresa di questa edizione, i catalani sono una corazzata piena di stelle. Vittorie, momenti difficili e imprese del percorso che le ha portate in finale

Carlos Tevez e Leo Messi
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Strade diverse ma la stessa meta: Berlino. In questa edizione della Champions League la Juventus e il Barcellona sono andate avanti ciascuna a modo suo, superando gradualmente ogni ostacolo e arrivando a giocarsi il trofeo più importante. Da una parte i bianconeri, che si sono ritagliati il ruolo di outsider, dall’altra i catalani, squadra stellare favorita dai pronostici.
 
Finalmente una Juve europea
La Juventus, nel suo cammino in Champions, ha finalmente mostrato la maturazione che i suoi tifosi si attendevano. Inizialmente altalenanti e timorosi come nelle precedenti edizioni con Conte in panchina, i bianconeri di partita in partita hanno preso consapevolezza dei propri mezzi. Inseriti in un girone abbordabile, con Atletico Madrid, Olympyacos e Malmoe, sono riusciti a complicarsi la vita, perdendo in casa degli spagnoli e dei greci dopo l’iniziale successo con gli svedesi. Al minuto 61 della quarta giornata erano praticamente fuori, sotto per 2-1 in casa contro i campioni di Grecia. Poi un autogol del portiere dell’Olympiacos e la rete di Pogba hanno cambiato il corso della stagione, regalando alla Juve il 3-2 finale. I successi sul Malmoe e il pareggio in casa con l’Atletico hanno sancito il secondo posto nel girone.
 
Dortmund, Monaco e il capolavoro Real
Ringraziando un sorteggio tutto sommato favorevole, la Juventus ha iniziato la fase a eliminazione diretta contro il Borussia Dortmund: pratica archiviata con un 2-1 a Torino e un meraviglioso 3-0 in Germania firmato da Tevez e Morata. Nei Quarti è bastato il rigore di Vidal all’andata per regolare i francesi del Monaco, poi in Semifinale è arrivato l’ostacolo più grande: i campioni in carica del Real Madrid. Serviva un’impresa e la Juve l’ha confezionata con un 2-1 a Torino seguito da un 1-1 in un Santiago Bernabeu ammutolito dal gol dell’ex di Morata.
 
Barcellona in scioltezza
A Barcellona si sono vissuti molti meno patemi, almeno all’inizio. I blaugrana hanno vinto il proprio girone con cinque successi e una sola sconfitta, quella di Parigi nella seconda giornata con il Psg.  Trascinati da un Messi come sempre stellare (10 gol e 5 assist finora) e da un reparto d’attacco che può contare anche su bomber come Neymar (9 gol) e Suarez (6 gol), hanno regolato con apparente facilità prima il Manchester City, poi il Psg e infine una corazzata come il Bayern Monaco, demolito per 3-0 al Camp Nou all’andata e vittorioso per 3-2 in un ritorno in cui il discorso qualificazione era già chiuso in partenza.
 
Ultima fermata: Berlino
Entrambe le squadre sono a un passo da un sogno. La coppa attende di conoscere il nome del suo prossimo proprietario. A esultare a Berlino sarà la sorprendente Juventus o lo straripante Barcellona? 
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